[dedica]
&ornamenti; nicolaus machia
uellus. Laurentio medici iunio
ri. &SD; : &ornamenti;[1]
&s_min;ogliono piu delle uolte coloro ch&efin;
desiderano aquistar gratia app&re;&s2;
&s2;o auno princip&efin;&sep; farsegli incontro con
quell&efin; cos&efin;, che infra le loro habbino piu
ca&re;, &o/; dellequali ueghino lui piu dilettar-
si. Donde si ued&efin; molt&efin; uolt&efin;, &esse;r loro pre-
sentati&sep; chauagli&sep; arm&efin;&sep; drappi doro&sep; pie
tr&efin; pretios&efin;&sep; &et; simili ornamenti&sep; den
gni della grandeza di quelli. [2] Desideran-
do io adunqu&efin; offerirmi alla &ura; &M.tia;
con qualche testimon&efin; della seruitu mia
uerso di quella&sep; non ho trouato intra la
mia su&per;lettil&efin; cosa qual&efin; io habbia piu
chara, &o/; tanto existimi&sep; quanto la cagio-
n&efin; dell&efin; a&ct;ioni delli homini grandi,
inparata da m&efin; coruna lunga experientia
delle cos&efin; modern&efin;, &et; una continua le&ct;io≠
delle antich&efin;. Lequali hauendo io congran di-
ligentia lungament&efin; excogitat&efin;, &et; exami
nat&efin;&sep; &et; hora in uno piccolo uolu&me; ridott&efin;,
mando alla &MV; [3] &et; benc&he; io iudichi, qu&efin;
sta opera indengna della presentia di
quella&sep; tamen Confido a&ss;ai che &per; &s2;ua hu
manita gli debba &esse;r accepta. considerato
Com&efin; dam&efin; non gli po&ss;a e&esse;r fatto magio&re;
dono, c&he; darle faculta ad poter&efin; ∈ breui&s2;-
&s2;imo tempo intender&efin; tutto quello, c&he; io ∈
tanti anni &et; contanti disagi &et; pericoli
mia ho c&on;gniosciuto &et; inteso.[4] Laqual opera
io non ho ornata ne ripiena di clausul&efin;
ampl&efin;, &o/; di parol&efin; ampullo&s2;&efin; &et; mangnifich&efin;,
&o/; diqualunqu&efin; al&tro; lenocinio &et; ornamento
extrinsecho : conli quali molti sogliono le loro
cos&efin; descriuer&efin; &et; horna&re;. &per;ch&efin; io ho uoluto,
&o/; che ueruna cosa la honori, &o/; solament&efin;
lauarieta della materia, &et; lagrauita del &s2;u
bietto la facci grata [5] Ne uoglio sia imputa-
ta &pro;&s2;umptione&sep; &s2;e uno homo di ba&ss;o &et; in
fimo stato ardi&s2;ci&efin; discorre&re;, &et; regolar egouer-
ni de principi. perche cosi co&me; coloro ch&efin;
disengniano epaesi, &s2;i pongano ba&ss;i nel pia-
no, aconsiderar&efin; la natura di m&on;ti&sep; &et;
de luoghi alti: &et; &per;considerar&efin; quella de
luoghi ba&ss;i, si pongono alto &s2;opramonti: &s2;i-
milment&efin; adcongnoscer&efin; ben&efin; quella d&efin;
principi, conuien&efin; &esse;r popular&efin;. [6] Pigli ad&un;&que;
&VM; questo piccholo dono conquello animo,
che io limando. Ilqual&efin; se da quella fia
diligentement&efin; considerato &et; letto, ui co-
gnosciera dentro uno extremo mio desi
derio, c&he; lei &per;uengha adquella grandeza,
ch&efin; la fortuna &et; l'alt&re; sua qualita
le promettano. [7] &et; se &ura; &.M.; dallo apic&efin;
della sua alteza qualch&efin; uolta uolgerla
li occhi inquesti luoghi ba&ss;i, congnioscera,
quanto io indengnament&efin; &s2;opporti una
grand&efin; &et; continua malingnita di fortuna: &:/;
nicolai maclauelli de pr=
incipatibus ad m. lau medic&em;[i]
Quot sint genera principatu&um;, &et; quibus
modis acquirantur&:-; [1] &Tgrand;Vtti gli stati, tutti edominij, ch&efin; ha&nacc;
hauuto, &et; hanno imperio sopra
gli huomini&sep; sono &s2;tati &et; sono &o/; Repu-
blich&efin;. &o/; principati. [2] E principati sono
&o/; hereditarij &sep; dequali el&s2;angue del loro
Signor&efin; ne sia &s2;uto Lungo tempo prin-
cip&efin;, &o/; esono nuoui. [3] Enuoui, &o/; esono nuo-
ui tutti, Come fu Milano a Fran&cesco; &s2;for-
za, &o/; sono come membri agiunti allo sta-
to hereditario del princip&efin; che gli aqui
sta&sep; Com&efin; &e/; el rengno di Napoli a R&efin;
di Spangna. [4] Sono questi dominij cosi ac&qui;-
stati &o/; Consueti a uiuer&efin; sotto uno pr∈-
cip&efin;, &o/; usi ad &esse;r liberi et aquistonsi&sep; &o/;
con larm&efin; daltri, &o/; conl&efin; propi&efin;, &o/; &per; fortu
na, &o/; &per; uirtu&:-; [ii]
Deprincipatibu&s2; hereditarijs&:-; [1]
&imin;o la&ss;ero indrieto il ragionar&efin; dell&efin;
republich&efin;. &per;c&he; altrauolta ne ragionai
ad lungo. [2] Volterommj solo alprincipato, &et;
andro ritexendo gli ordini soprascripti, &et;
Et disputero com&efin; questi principati si po&ss;i
no gouernar&efin; &et; mantener&efin;. [3] Dico adun&que;,
c&he; nelli stati hereditarij &et; assuefatti alsan-
gu&efin; delloro Princip&efin;, Sono a&ss;ai minor&efin;
difficulta admantenergli, che negli nuoui. &per;che basta solo non preterir&efin; gli ordini d&efin;
sua antinati, di poi temporeggia&re; congli
accidenti. in &modo; che se tale princip&efin; &et;é +
di ordinari&efin;a industria, Sempr&efin; simanterra
nel suo stato&sep; se non &e/; una extraordinaria
&et; exce&ss;iua forza ch&efin; nelo priui: &et; priuato
che ne fia, quantun&que; di sinistro habbi l'occupa
tion&efin;, lo riacquista. [4] Noi habbiamo inItalia in
exemplis elduca diFerrara. ilquale non hare
bb&efin; retto alli a&ss;alti de uinitiani nellott&an;-
ta quattro, ne aquelli di &papa; Julio nel dieci,
&per; altra cagion&efin;, che &per; &esse;r antiquato inquello
Dominio. [5] &per;ch&efin; el princip&efin; natural&efin; ha mino&re;
cagion&efin; &et; minor&efin; nece&ss;ita di offender&efin;.
Dond&efin; conuie≠ che esia piu amato &et; se ex
traordinarij uitij non lo fanno odia&re;, &e/;
ragioneuol&efin; ch&efin; naturalment&efin; sia bene-
uoluto dalli sua, [6] &et; nella antiquita &et; c&on;
tinuatio≠ del dominio sono spent&efin; l&efin;
memori&efin; &et; le cagioni dell&efin; innouatio-
ni.&per;che sem⪯ una mutatio≠ lascia lo
adentellato &per;la &ae;dificatio≠ dellaltra. [iii]
De principatibus mixtis&%;[1]
&min;a nel principato nuouo &con;sistono
le difficulta. &et; prima, se non &e/; tutto nuouo,
ma com&efin; membro, c&he; si puo chiama&re; tutto ∈sie&me;
quasi mixto. Le uariationi sue nascono prima
da una natural&efin; difficulta, qual&efin; &e/; ∈ tutti
li principati nuoui: lequali sono, c&he; li homini
mutano uolentieri Signior&efin;, credendo miglio
rar&efin;. &et; questa credenza li fa pigliar&efin;
lar&me; contro aquello&sep; dich&efin; singannano. &per;ch&efin;
ueggono poi &per; experienza&sep; hauer&efin; piggiorato. [2]
ilche depend&efin; da unaltra nece&ss;ita natural&efin;
&et; ordinaria&sep; qual&efin; fa&sep; che sempr&efin; bisongni off&en;-
der&efin; quegli, dichi si diuenta nuouo princip&efin;
&et; con gent&efin; dar&me; &et; con infinit&efin; altr&efin;
∈giuri&efin;. c&he; si tira drieto ilnuouo a&qui;sto. [3] di
&modo; ch&efin; tu hai nimici tutti quegli c&he?;ai offesi
in occupar&efin; quello principato: &et; nonti puoi
mantener&efin; amici quelli che uitihanno messo,
&per; nongli poter&efin; satisfar&efin; inquel&modo;, c&he; si &s2;ono
presupposti. &et; &per; non poter&efin; tu usar&efin; contro
di loro medicin&efin; forte, sendo tu loro obligato.
&per;che sempr&efin;&sep; anchora che uno sia forti&s2;
&s2;imo in sulli exercitij&sep; ha bisongno delfa
uor&efin; de prouinciali ad entrare in una pro
uincia.[4] Per quest&efin; ragioni el re diFrancia
occupato subito Milano &et; subito lo perd&espec_con_punti;.
Et basto atorglien&efin; , laprima uolta , Lefor
z&efin; propi&efin; di Ludouico. Perche quegli po
puli c&he; gli haueuano a&per;t&efin; l&efin; port&efin;&sep; tro
uandosi ingannati della oppinion&efin; loro,
&et; di quello futuro ben&efin;&sep; c&he; si herano ∈-
maginati&sep; non poteuano sopporta&re; efastidij
del nuouo princip&efin;. [5] Ben&efin; &e/; uero, ch&efin; , aqui-
standosi poi la siconda uolta epaesi ribellati
si &per;dono con piu difficulta. &per;c&he; elSingno&re;
presa occasion&efin; dalla ribellion&efin; , &e/; meno
respettiuo ad a&ss;icurarsi c&on; punir&efin; ed&efin;-
linquenti, chiarir&efin; eso&s2;petti, prouedersi nel-
le part&efin; piu debol&efin;. [6] in &modo; ch&efin; s&efin; adfar&efin; &per;
der&efin; Milano aFrancia basto la prima uolta
uno duca Ludouico, che rumoreggia&ss;i insu
confini, adfarlo dipoi &per;der&efin; La siconda&segni;
gli bisongn&o\; hauere contro tutto ilmondo,
&et; c&he; gli exerciti sua fu&ss;ino spenti &o/; fugatj
di Italia. ilc&he; nacqu&efin; dall&efin; cagioni sopra
dett&efin;. [7] nondimancho &et; la &prima; &et; la &2a; uolta
gli fu tolto. Le cagioni uniuersali della &prima;
&s2;i sono discors&efin;: resta hora adir&efin; quell&efin;
della siconda: &et; ueder&efin; che rimedi lui ci
haueua: &et; quali ci puo hauer&efin; uno ch&efin;
fu&ss;i nelli termini &s2;ua, &per; potere meglio
mantenersi nello a&qui;sto, c&he; non fec&efin; Fran
cia. [8] Dico &per;tanto, che quegli stati, quali
aquistandosi &s2;i agi&un;gono auno stato antico
di quello&pun_alto; che gli aquista, &o/; eisono della
medesima prouincia &et; della medesima
lingua&sep; &o/; ei non sono. [9] &q2;uando sieno, &et; &efin; fa
cilita grand&efin; amantenergli, maxim&efin; &quando;
non sieno usi aduiuer&efin; liberi. &et; aposseder
li sicurament&efin;, basta la linea del princip&efin;&sep;
che gli dominaua. &per;che nell&efin; altr&efin; cos&efin;&,?;
mantenendo&s2;i loro le conditioni uecchi&efin;,
&et; non ui nonui e&ss;endo disformita di costumi, gli
huomini si uiuono quietament&efin;. co&me; si&efin+acc;
uisto, c&he;afatto la Borgongnia, La Brettan-
gnia, La guascongnia, &et; la nonrmardia, c&he; tanto tempo &s2;ono stat&efin; c&on; Francia.
&et; benc&he; uisia qualc&he; disformit&a/; di lin-
gua, n&on;dimeno li costumi sono simili, &et;
po&segni;sson&s2;i infra loro facilment&efin; compor-
tar&efin;: [10] &et; chi l&efin; aquista&sep; uolendol&efin; tene&re;&sep;
debba haue&re; dua respetti. luno&sep; c&he; els&an;-
gu&efin; delloro antico princip&efin; sisp&en;gha:
lal&tro;&sep; di n&on; altera&re; ne loro leggi&efin;&sep; ne loro
datij. Talment&efin; ch&efin; in breui&s2;&s2;imo tempo di
u&en;ta c&on;illoro princip&efin; tutto uno corpo. [11] Ma &quando; si aquista stati in una prou∈cia dis-
form&efin; di lingua, di costumi, &et; di ordini, &qui;
sono le difficulta, &et; bisongna hauer&efin; gr&an;
fortuna &et; grand&efin; industria ad tenerl&efin;: [12] &et; uno de maggiori remedij, &et; piu uiui sar&efin;
bb&efin;, c&he; la &per;sona&sep; dichi aquista&sep; ui anda&s2;&s2;i
ad habitar&efin;. &q2;uesto farebb&efin; piu sicura,
&et; piu durabil&efin; quella po&s2;ses&s2;ion&efin;. , Com&efin; ha
fatto il Turcho di gr&e/;cia. ilquale, , contutti
li altri ordini obseruati da lui &per; tene&re; quello
stato, &s2;en&on;ui fu&ss;i ito ad habita&re;, n&on; era possi-
bil&efin;, c&he; lo tene&ss;i. [13] &per;c&he; standoui siuegono nascie&re;
edisordini: &et; ⪯sto uisi puo rimedia&re;. nonui
stando, sintendono &quando; sono grandi: &et; ch&espec;
nonui &e/; piu rimedio. Non &e/;&sep; oltr&espec;
ad questo, la prouincia spogliata da tua offi-
tiali: satisfannosi esubditi del ricorso propin
quo alprincip&efin;. dond&efin; hanno piu chagio≠
di amarlo&sep; uolendo &esse;r buoni, &et; , uolendo &esse;r
altrimenti&sep; di temerlo. chi delli externi
uole&ss;i a&ss;alta&re; quello stato, ui ha piu respec-
to. tanto che habitandoui, lo puo con gran
di&ss;ima difficulta &per;de&re;. [14] Laltro miglio&re;
remedio è, mandar&efin; coloni&efin; in uno &o/; in
dua luoghi&sep; ch&efin; sieno quasi compedes di
quello stato. perch&efin; &e/; nece&ss;ario&sep; &o/; far&efin;
questo, &o/; tenerui a&ss;ai gent&efin; darm&efin;&sep; &et;
fanti. [15] Nell&efin; coloni&efin; nonsi spende molto: &et;
senza senza sua spesa &o/; poco&sep; , uele manda,
&et; tien&efin;. solament&efin; offende coloro&sep;&segno; adchi togli&efin;
ecampi &et; le cas&efin;&sep; &per;dar&efin; anuoui habitatori,
che sono una minima part&efin; di quello
&st;ato. [16] &et; quegli ch&efin; gli offend&efin;, rimanendo
dispersi &et; poueri, nongli possono mai nuo-
cer&efin;, &et; tutti li altri rimangano dauno c&an;to
inoffesi, Et &per; questo douerrebbono quietarsi:
dallaltro&sep; paurosi di non errar&efin;, &per; timor&efin;
che non interueni&ss;i ad loro&sep; co&me; aquelli&sep;
che sono stati spogliati. [17] Concludo, che quest&efin;
Coloni&efin; non sono costono&sep; &s2;ono piu fedeli&sep; off&en;-
dono meno, &et; li offesi non possono nuoce&re;&sep;
sendo poueri &et; dispersi, Com&efin; &e/; detto. [18] &per;
ch&efin; si ha ad notar&efin;, che glhuomini &s2;i debbo-
no &o/; uezeggiar&efin;, &o/; spengnier&efin;. &per;ch&efin; siuendi
cano dell&efin; leggieri offes&efin;, delle graui n&on; po&s2;
&s2;ano. &s2;ich&efin; la offesa che si fa'lhuomo&sep; deb-
be &esse;rin&modo;&sep; che la non tema lauendetta. [19]
Ma tenendoui in cambio di Coloni&efin;&sep; gen-
t&efin; darm&efin;&sep;, spend&efin; piu a&ss;ai. hauendo adc&on;
suma&re; nella guardia tutt&efin; le intrat&efin; diquello
stato. in &modo; ch&efin; &l';acquisto glitorna perdita: &et; offend&efin; molto piu. perch&efin; nuoc&efin; atutto quel
paes&efin;, tramutando conli alloggiamenti ilsuo
exercito, delqual&efin; disagio ogni homo nesent&efin;,
&et; ciaschuno gli diuenta nimico: &et; sono ni
mici&sep; che gli po&ss;ono nuocer&efin;, rimanendo
battuti incasa loro. [20] Da ogni part&efin; adun&que;
&q2;uesta guardia &e/; inutil&efin;&sep; Co&me; quella del-
le cos&efin; coloni&efin; &e/; util&efin;. [21] Debb&efin; anchora chi &e/; ∈
una prouincia disform&efin;&segno; co&me; &e/; detto, far
&s2;i capo &et; defensor&efin; deminori potenti, &et;
ingengniarsi, di indebolir&efin; epotenti di quel-
la: &et; guardar&s2;i ch&efin; &per; accident&efin; alchuno
nonui entri uno forestier&efin;&sep; potent&efin; quanto
lui. &et; sem⪯ interuerra&sep; c&he; ui sara me&ss;o
da coloro, c&he; saranno in quella mal &con;tenti,
&o/; &per; propia ambition&efin;, &o/; &per; paura. co&me; siuidd&efin;
gia&sep; c&he; gli &ae;toli mi&ss;ono eRomani ingr&e-;cia.
&et; in ogni altra prouincia&sep; che gli entorno,
ui furano me&ss;i da prouinciali: [22] &et; lordin&efin;
dell&efin; cos&efin; &e/; che subito che uno forestieri po
tent&efin; entra in una &pro;uincia, tutti quelli
che sono in epsa meno potenti gli adheri-
schano, mo&ss;i dauna inuidia che hanno c&on;
tro adchi &e/; suto potent&efin; contro di loro. t&an;to
che&sep; respetto aquesti minori potenti, lu'n&on;
ha ad dura&re; fatticha alchuna adguada-
gniarlgli: perche subito tutti insiem&efin; uo-
lentieri fanno uno globo col suo stato ch&efin;
lui ui ha acquistato: [23] Ha solament&efin; adpen
sar&efin;, che non piglino troppe forz&efin;, &et; trop-
pa autorita: &et; facilment&efin; puo conle forz&efin;
sua &et; conl fauo&re; loro sba&ss;a&re; quelli c&he; sono
potenti: per rimane&re; in tutta arbitro di
quella prouincia: &et; chi non gouernera be≠
&q2;ue&s2;ta part&efin;, &per;dera presto quello c&he; hara
aquistato: et inment&re; lo terra, ui hara d&en;-
tro infinit&efin; difficulta &et; fastidij [24] &e.; Roma-
ni nelle prouinci&efin; che pigliorono obser
uorno ben&efin; quest&efin; part&efin;. Mandorono l&efin;
Coloni&efin;&sep; intrattennono &e/';meno potenti
sanza cresce&re; loro potentia. abba&ss;orno
epotenti, &et; non lasciorno prender&efin; ri
putatione apotenti forestieri [25] Et uoglio-
mi basti solo la prouincia di gr&e,;cia &per;
Exemplo. Furono intratenuti dalloro gli
Achei&sep; &et; gli Etoli. Fu chacciato Antio
cho. ne mai emeriti degli achei, &o/; delli
Etoli, fecono&sep; c&he; &per;mette&ss;ino loro accresce&re;
alchuno stato. n&efin; le &per;suasioni di **p-?verif**hilippo
glindu&ss;ono mai ad e&ss;ergli amici sanza
abba&ss;arlo&sep; ne la potentia di Antiochio
potent&efin;&sep; pote fare gli consenti&ss;ino&sep; c&he; tene&s2;-
&s2;i inquella prouincia alchuno stato. [26] &per;ch&efin; Romani fecono in questi casi quello&sep; ch&efin;
tutti eprincipi saui debbono far&efin;: liquali n&on; solament&efin; hanno ad haue&re; riguardo alli
schandoli presenti, ma afuturi&sep; &et; adquelli
con&segno;ogni industria obuiar&efin;: &per;che , preuedendo&s2;i
discosto&sep; uisi rimedia facilment&efin;&sep; ma aspet
tando c&he; ti&s2;i appre&ss;ino&sep; lamedicina n&on; &e/;
adtempo: &per;che lamattina la mala-tia &e/; diuentata incu-
rabil&efin;. [27] &et; interuien&efin; di questa , co&me; dicono
ephysici dello ethico, che nel principio del
&s2;uo mal&efin; &e/; facil&efin; ad curar&efin; &et; difficil&efin; ad
conoscier&efin;: ma nel progre&ss;o di tempo , n&on;
la hauendo nel principio conosciuta
ne medicata&sep; diuenta facil&efin; facil&efin; ad
conoscer&efin;, &et; difficil&efin; acurar&efin;. [28] co&s2;i inter-
uiene nell&efin; cos&efin; distato. perche conoscen-
do di costo, ilche non &e/; dato senon auno
prudent&efin;, emali che naschano inquello
guarischono presto. ma quando&sep; &per; nongli
haue&re; conosciuti&sep; si lasciano crescier&efin;&sep;
in &modo; che ogniuno gli conosci&efin;, nonui
è piu rimedio. [29] Pero Romani uedendo
dischosto glinconuenienti, ui rimediorno sem-
pr&efin;, &et; nongli lasciorno mai seguir&efin; &per; fug
gir&efin; una guerra: &per;che sapeuano che laguer-
ra nonsi lieua&sep; ma si differisc&efin; aduantagio
di altri. per&o\; uollono far&efin; con &p-;hilippo &et;
con Antioco guerra ingr&e-;cia: per non la
hauer&efin; ad far&efin; con loro inItalia. &efin; po
teuono &per; alhora fugir&efin; luna &et; laltra.
ilch&efin; non uollono: [30] ne piaqu&efin; mai loro quello,
che &e/; tutto di in bocha de saui de &nostri; t&em;pi,
di goder&efin; ilbenefitio del tempo, ma si be≠
&q2;uello della uirtu&sep; &et; prudentia loro. &per;c&he;
il tempo si chaccia innanzi ogni cosa, &et;
puo condurr&efin; seco ben&efin; com&efin; mal&efin; &et; mal&efin;
co&me; ben&efin;. [31] Ma torniamo adFrancia, &et; exa-
miniamo&sep; se delle cos&efin; dett&efin; egli ne ha fatt&efin;
alchuna. Et parlero di Luigi, &et; n&on; di Carlo.
Com&efin; diquello, ch&efin; &per; hauer tenuta piu lun-
gha po&ss;e&ss;io≠ in Italia, &s2;i sono meglio ui-
sti esua &pro;gre&ss;i. &et; uedret&efin; co&me; egli ha fatto
il contrario di quell&efin; cos&efin;,
c&he; si debbono fa&re;, &per;
tener&efin; uno stato in una &pro;uincia disform&efin;. [32] El Re Luigi fu me&ss;o in Italia dalla ambi-
tio≠ de Venetiani: che uollono ghua-
dangniarsi mezo Lo Stato di Lombardia &per; quella
per quella uenuta. [33] Io non uoglio biasima&re;
&q2;uesto partito, preso dal R&efin;. perche uolendo
cominciar&efin; a metter&efin; uno pie inItalia.
&et; non hauendo inquesta prouincia amici,
anzi sendogli&sep; &per;li portamenti del re carlo&sep;
serrato tutt&efin; le port&efin;: fu nece&ss;itato prh&en;-
der&efin; quella amicitia, che poteua: &et; sare
begli riuscito elpartito ben&efin; preso&sep; &quando;
nelli altri maneggi non haue&ss;i fatto al
chuno error&efin;. [34] Acquistata adun&que; el R&efin;
la Lombardia, subito si riguadangnio
quella reputation&efin;, ch&efin; gli haueua tolto
Carlo. Genoua ced&efin;, Fio&rentini; gli diuentor-
no amici, Marches&efin; di mantoua, Duca
di ferrara, Bentiuogli, madonna di Fur
li, &signore; di faenza, di Rimini, di Pesero,
di Camerino&sep; di Piombino, Sanesi, Luc&he;&s2;i
, Pisani, ogniuno segli fece incontro, &per; &esse;r
suo amico: [35] &et; alhora poterno considerar&efin;
Venitiani latemerita del partito, ⪯&s2;o daloro.
equali &per; aquistar&efin; dua terr&efin; in lombardia,
feciono &signore; el Re de dua terzi di italia [36]
Consideri hora uno, con quanta poc&segno;a diffi
culta poteua el
Re tene&re; inItalia la sua
reputation&efin;, se lui haue&ss;&efin; obseruat&efin; l&efin;
regul&efin; soprascript&efin;, &et; tenuti sicuri &et; di
fesi tutti quelli sua amici&sep; Liquali &per; &esse;r
gran&segno; numero &et; deboli &et; pauro&s2;i, chi del-
la chiesa&sep; chi de uenitiani&sep; erano sempr&efin;
nece&ss;itati ad star seco: &et; per ilmezo loro
poteua facilment&efin; a&ss;icurarsi di chi ciresta-
ua gr&an;d&efin; [37] Ma lui n&on; prima fu ∈milano&sep; c&he;
fecie il&contrario;. Dando aiuto a papa Alexan
dro: &per;che egli occupa&ss;i La Romagnia: n&efin;
si accors&efin;, che conquesta deliberation&efin; faceua
se debol&efin;, togliendosegli amici: &et; quegli&sep; s&efin;
glierano gittati ingrembo: &et; la chiesa gran-
d&efin;, agiungniendo allo spiritual&efin;&sep; che del
la tanta autorita tanto temporal&efin;: [38] &et; fatto
un' primo erro&re;, fu constretto aseguitar&efin;
intanto che , &per; por termin&efin; alla ambitio≠ di
Alexandro: &et; perche non diueni&ss;i Signo&re;
di toschana &t; &efin; fu constretto uenir&efin; in Italia, [39] nongli basto hauere fatto grande la chiesa, &et;
tolto&s2;i gli amici: c&he; , &per; uoler&efin; il rengnio di
napoli, Lo diuis&efin; con il R&efin; dispangna. &et;
doue egli era prima arbitro di Italia, ui
miss&efin; uno compangno&sep; adcio c&he; gliambi
tiosi di quella &pro;uincia, &et; mal contenti di
lui, haue&ss;ino doue ricorrer&efin;. &et; doue potea
lasciar&efin; inquel rengnio uno Re&sep; suo&sep; pen-
sionario&sep; egli nelo tra&ss;&efin;&sep; per metterui uno
che pote&ss;i chacciarne lui. [40] E cosa u&era;m&en;t&efin;
molto natural&efin; &et; ordinaria, desiderar&efin;&sep; di
aquista&re;. &et; sem⪯ , &quando; lihomini lo fanno c&he;
po&ss;ano, &s2;ar&an;no laudati, &o/; n&on; biasimati: ma
&q2;uando eglino non po&ss;ano, &et; uogliono far
lo&sep; ad ogni &modo;: qui &e/; lo error&efin; &et; ilbiasimo [41]
&s2;e francia adun&que; poteua conle sue forz&efin;
adsaltar&efin; napoli&sep; Doueua farlo: Se egli n&on;
poteua&sep; non doueua diuiderlo: &et; se la di
uision&efin;&sep; fec&efin; con uinitiani di Lombardia&sep;
&segno; merit&o\; scusa, &per; hauer&efin; conquella me&ss;o el
pie inItalia, &q2;uesta merita biasimo, &per; n&on;
&esse;r scusata da quella nece&ss;ita. [42] Haueua
dunqu&efin; fatto Luigi questi cinque errori, Spenti eminori potenti, acresciuto ∈ Italia
potentia auno potent&efin;, Me&ss;a ∈quella uno
foresistere potenti&ss;imo, non uenuto ad
habitarui&sep; nonui me&ss;o Coloni&efin; [43] Li quali
errori&sep; uiuendo lui&sep; poteuono non lo offen-
der&efin;&sep; S&efin; non haue&ss;i fatto il sexto&sep;, di tor
re lo stato a' uenitiani: [44] &per;che &quando; egli non
haue&ss;i fatto grande la Chiesa&sep; ne me&ss;o
inItalia il Re di Spangna, era be≠ ragio
neuol&efin; &et; nece&ss;ario aba&ss;argli. Ma hauen-
do preso quegli primi partiti&sep; non doueua
mai consentir&efin; alla rouina loro: &per;che sendo
quegli potenti&sep; sempr&efin; harebbono tenutj
glialtri dischosto dalla impresa di Lombar-
dia&sep; Si perche&sep; uenitiani nonui harebbono
achonsentito sanza diuentar&efin; Signori loro,
Si perché&sep; li altri non harebbono uoluto tor-
la aFrancia &per;darla aloro et andargli ad
urta&re; tutti adua n&on; harebbono hauuto animo. [45]
&et; se alchuno dice&ss;i, el R&efin; ced&efin+acc; a Alexa&ndro;
La Roma&gna; &et; a Span&gna; il Rea&me; &per; fuggir&efin;
&vspec;na guerra: Rispondo conle ragioni so&pra;
dett&efin;, che nonsi de' mai la&ss;a&re; seguire uno
disordin&efin;&sep; &per; fuggi&re; una guerra: &per;che la n&on;&s2;i
fuggi&efin;&sep; ma si differisci&efin; atuo disauantagio. [46]
Et se alchuni altri allega&ss;ino la fed&efin;, ch&efin;
il Re haueua data al papa, di fare &per;lui
quella impresa, &per;la resolutio≠ del matrimo
nio, &et; il Cappello di Roano; Rispondo
conquello che &per;me disotto si dira&sep; Circha
alla fede de principi: &et; com&efin; ella si debb&efin;
obseruar&efin;. [47] Ha &per;duto dunqu&efin; el Re luigi
la Lombardia, &per; non hauere obseruato al
chuno di quelli termini, obseruati da al
tri&sep; che hanno preso prouinci&efin;, &et; uolu
tol&efin; tener&efin;. N&efin; &e/; miraculo alchuno
questo, ma molto ordinario &et; ragion&efin;
uol&efin;. [48] &et; diquesta materia parlai &aacc; Nan-
tes con Rohano&sep; &q2;uando elValentino&sep;
c&he; cosi hera chiamato&sep; popular&ment;&efin; Cesar&efin;
borgia figliuolo di papa Alexandro, occu-
paua la Roman&gna;: &per;che dicendomi el
Ca&rdinale; di Roano, chegli Italiani nonsi ∈
tendeuano della guerra&sep; gli risposi c&he;
li franzesi non&s2;i intendeuano dello &st;a-
to: &per;c&he; sé&s2;énentende&ss;ino, non lascerebba
no uenire intanta grandeza la chiesa, [49]
&et; &per; experientia si &e/; uisto, che la gr&an;
deza in Italia&sep; di quella&sep; &et; di Span&gna; &e/;
stata causata da Francia: &et; la rouina
sua &e/; suta causa da loro. [50] diche sitrha&efin;
una regula general&efin;, laqual&efin; mai &o/; dira
do falla: che chi &e/; cagion&efin; c&he; uno diu&en;-
ti potent&efin;&sep; rouina: perc&he; quella potentia
e causata da Colui &o/; con industria &o/; c&on;
forza: &et; luna &et; laltra diquest&efin; du&efin; &e/;
sospetta a&sep; chi &e/; diuenuto potent&efin;&:-; xxx[iv]
Cur darij Rengnum, &q2;uod Alexander
occupauerat, asucce&ss;oribu&s2; &s2;ui&s2; po&st; Al&efin;
xandri mortem non defecit&:-; [1] &cmin;onsiderant&efin; le difficulta, lequali &s2;'h&an;no&sep; adtener&efin; uno stato occupato dinuo
uo, potr&eacc; alchuno marauigliar&s2;i, ch ale-
xandro mangnio&sep; diuenuto Signo&re; della
asia: &et; non la hauendo ad pena occupa
ta, mor&iacc;. Donde pareua ragioneuol&efin; c&he;
tutto quello stato si ribella&ss;i. non dime-
no esua succe&ss;ori selo manteneuano &et;
non hebbono ad tenerlo altra difficulta, che quella, ch&efin; infra loro medesimi &per; pro
p&segno;ia ambitio≠ nacqu&efin;. [2] Rispondo, come &e/;
principati&sep; dequali si ha memoria&sep; &s2;itruo
uono gouernati indua modi diuersi. &o/; &per;
uno princip&efin;, &et; tutti li altri serui&sep; equali
co&me; ministri &per; gratia &et; conce&ss;ion&efin; sua aiu
tano gouernar&efin; quello rengno: &o/; &per; uno pr∈
cip&efin; &et; &per; baroni: Equali , non &per; gratia del &signore; , ma &per; antichita di sangu&efin; tengono
quel grado: [3] &q2;uesti tali baroni hanno sta
ti &et; subditi propij, liquali gli riconoscono
&per; &signori; &et; hanno in loro natural&efin; affectio≠. [4] Que&st;i &st;ati che si gouernano &per; uno prin-
cip&efin; &et; &per; serui, hanno elloro princip&efin; c&on;
piu autorita. perche in tutta la sua prou∈cia non &e/; huomo che riconoscha alchuno
&per; superio&re;&sep; se non lui, &efin; se ubidischano al
chuno altro&sep; lo fanno co&me; ministro &et; offi
tial&efin;: &et; allui portano particula&re; amo&re;. [5] Liexempli di quest&efin; dua diuersita di gouernj
sono ne &nostri; Tempi el Turcho &et; il Re di
fran&cia; [6] tutta la monarchia del turcho &e/;
gouernata dauno Singnor&efin;. li altri sono
sua &ser;ui &efin; distinguendo il suo rengno in
Sangiachi&efin;&sep; ui manda diuersi administra
tori: &et; gli muta &et; uaria co&me; par&efin; allui [7]
ma il r&efin; di francia &e/; posto in mezo di una
moltitudin&efin; di &signori; antiquati in quello stato,
riconosciuti dalli loro subditi &et; amati da
quegli. hanno le loro preminenti&efin;: ne l&efin;
puo il re torr&efin; loro sanza suo periculo. [8] chi
considera adun&que; luno &et; laltro diquesti stati
trouerra difficulta nellaquistar&efin; lo stato del
turcho ma uinto che fia facilita grand&efin;
ad tenerlo [9] cosi &per; aduerso trouerra &per; qualc&he;
respetto piu facilita ad poter&efin; occupa&re; il
regno di fran&cia; ma difficulta grand&efin;
ad tenerlo [10] le cagioni dell&efin; difficulta , ∈pote&re;
occupa&re; il rengnio del Turcho &s2;ono &per; n&on;
pote&re; &essere; chiamato dalli principi di quel
regno ne spera&re; con la rebellion&efin; di quegli
ch&efin; gli ha dintorno pote&re; facilita&re; latua
impresa: ilch&efin; nascie dalle ragioni sopra
dett&efin; &per;che sendogli tutti schiaui &et; obliga-
ti &s2;i po&ss;ono con piu difficulta corrompe&re;
&et; &quando; bene si conrompe&ss;ino&sep; sene puo spe
rar&efin; poco util&efin; non potendo loro tirarsi
dientro epopuli &per;le ragioni a&ss;engniat&efin; [11] on
d&efin; ad chi asalta elturcho &e/; nece&ss;ario p&en;
sar&efin; di hauerlo ad trouar&efin; tutto unito: &et;
gli conuien&efin; &s2;perar&efin; piu nelle forz&efin; &pro;pi&efin;
che negli di&s2;ordini di altri [12] ma uinto ch&efin;
fu&ss;i &et; rotto alla campangnia in &modo; ch&efin;
non po&ss;a rifa&re; exerciti non si ha addu
bitar&efin; di altro che del &s2;angu&efin; del prin-
cip&efin;, elqual&efin; spento non resta alchuno
dichi si habbia ateme&re;. non hauendo gli
altri credito conli populi: &et; co&me; eluincito
r&efin; ∈nanzi la uittoria non poteua spera&re;
in loro&sep; cosi non debba doppo quella teme&re;
di loro. [13] Alcontrario interuien&efin; nelli regni
gouernati co&me; quello di fran&cia; &per;c&he; confa
cilita tu puoi entrarui guadangniandoui
alchuno baro≠ del rengnio &et; sem⪯ sitruo
ua de mali contenti &et; diquegli che desi
derano in noua&re; [14] costoro &per;le ragioni dett&efin;
ti po&ss;ano aprir&efin; la uia ad quello stato
&et; facilitarti la uittoria laquale dipoi ad
uolerti mantener&efin; , sitira drieto infinit&efin;
difficulta &et; conquelli c&he; ti hanno aiutato
&et; con quelli c&he; tu hai oppre&ss;i [15] ne tibasta
spengnie&re; el sangu&efin; del princip&efin; &per;che ui
rimangano e&segno; Singniori che si fanno capi
dell&efin; nuou&efin; alterationi &et; non gli potendo n&efin;
contentar ne spengnier&efin; &per;di quello stato qua
lun&que; uolta la occasion&efin; uengha. [16] Hora , &s2;e uoi
considerret&efin; di qua≤ natura di gouerni era
&q2;uello di dario lo trouerret&efin; simil&efin; ad quello
del turcho. Et pero &aacc; Alexandro fu nece&ss;a
rio prima urtarlo tutto: &et; torgli la campan
gnia: [17] doppo laqual uittoria. Sendo dario&segno;
morto rimase &aacc; Alexandro quello stato sicu
ro &per;le ragioni disopra discors&efin; &et; li sua succe&ss;o
ri se fu&ss;ino stati uniti selo poteuano goder&efin;
ociosi ne inquello rengno nacquono altri tu
multi che quegli equali loro propij sucitorno [18]
Ma glistati ordinati come quello di francia &e/;
impo&ss;ibil&efin; po&ss;eder&fin; contanta quiet&efin; [19] di qui
nacquono le spe&ss;&efin; ribellioni di Spangnia di
fran&cia; &et; di grecia dagli Romani perch&efin;
gli spe&ss;i principiati che erano inquelle prov∈
ci&efin; delli quali ment&re; duro la memoria
sempr&efin; fu Roma incerta di quella po&ss;e
&ss;ion&efin;&sep; [20] ma spenta lamemoria di quelli con
la potentia &et; diuturnita dello Imperio n&efin;
diuentorno sicuri po&ss;e&ss;ori &et; poterono anc&he;
quelli di poi combattendo intra loro cias
chuno tirarsi drieto part&efin; di quelle pro-
uinci&efin; sicondo lautorita ui haueua pre
sa dentro: &et; quell&efin; &per; &essere; esangui deloro
antiqui Signori spenti&sep; non riconosceuano
&s2;e non roma&segno;ni [21] considerato adunqu&efin; tutt&efin;
quest&efin; cos&efin; non&s2;i marauigliera alchuno&segno;
della facilita hebb&efin; Alexandro ad tene&re;
lo stato di asia &et; dell&efin; difficulta ch&efin; ha
nno hauut&efin; glialtri adconseruar&efin; lo aqui
stato co&me; pirro &et; molti ilch&efin; n&on; &e/; nato
dalla poca odalla molta uirtu del u∈cito&re;
ma dalla disformita del subietto&:-; [v] Quo&modo; administrande sunt Ciuitate&s2; uel
principatu&s2; qui ante quam occuparentur suis
legibus Viuebant. [1]
&qmin;Vando quelli stati che si aquistano co
me &e/; detto sono consueti aduiuere con
le loro leggi&efin; &et; in liberta aduolergli tene&re;
ci sono tre modi. [2] Ilprimo rouinarl&efin;. Lal&tro;
andarui ad abitar&efin; &per;sonalment&efin;. Ilterzo la
sciagli uiuere conle loro leggi&efin; trhaendo≠
una pension&efin; &et; creandoui dentro uno stato
di pochi che tele conseruino amich&efin;: [3] perc&he;
sendo quello stato creato da quello princip&efin;
Sa che non puo star&efin; sanza lamicitia &et;
potentia sua &et; ha adfar&efin; tutto &per; mantenerlo &et; piu facilment&efin; &s2;itie≠ una cipta usa adui
uer&efin; l&segno;ibera c&on; ilmezo de sua ciptadini che in
alchuno al&tro; &modo; uolendola &per;seruar&efin;: [4] in ex&em;
pli&s2; ci sono gli spartani &et; gli Romani. gli Spartani. Tennono aten&efin; &et; Theb&efin; creandouj
uno stato di pochi: Tamen le risperdereno: [5]
e Romani &per; tener&efin; capua&sep; Cartagin&efin; &et;
numantia le disfeciono &et; nonl&efin; &per;derno:
Vollono tener&efin; la grecia quasi co&me; tennono
gli Spartani faccendola libera&sep; &et; lascian-
dol&efin; le sua leggi&efin; &et; non succe&ss;e loro&sep; tal&efin;
che furono constretti disfar&efin; dimolte; cipta
di quella prouincia &per; tenerla&sep; [6] &per;c&he; inuerita
non ci &e/; il&modo; sicuro ad po&ss;ederl&efin; altro c&he;
la rouina. Et chi diuiene patro≠ di una
cipta consueta aduiuer&efin; libera &et; non la di&s2;-
faccia aspetti di &essere; disfatto da quella: &per;ch&efin;
sem⪯ ha &per; refugio nella rebelletion&efin; el
nom&efin; della liberta: &et; gliordini antiqui &s2;ua &q2;uali ne &per; lungeza di tempo&sep; ne &per;benifitij
mai si dimenticano [7] &et; &per; cosa che si faccia
o si prouegha&sep; se nonsi disunischano &o/; di&ss;i
pano gli habitatori non dimentichano quel
lo nom&efin;&sep; ne quegli ordini&sep; Et; subito in ogni
accident&efin; ui ricorrano com&efin; fe pisa doppo
cento anni che la hera posta inseruitu da
fiorentini&sep; [8] ma &quando; le Cipta &o/; le prouinci&efin;
sono use auiuer&efin; sotto uno princip&efin; &et; quello
sangu&efin; sia spento, sendo da uno canto usi
ad ubidi&re;; dallaltro non hauendo ilprincip&efin;
uechio farn&efin; uno infra loro nonsi accorda
no Viuer&efin; liberi non sanno dimodo ch&efin;
sono piu tardi ad pigliar&efin; larm&efin; &et; conpiu
facilita segli puo uno princip&efin; guadangnia
r&efin; &et; a&ss;icurar&efin; di loro&sep; [9] ma nele republic&he;
&et; magio&re; uita&sep; magior&efin; odio piu desiderio
di uendetta&sep; negli lascia&sep; ne puo lasciar&efin;
riposar&efin; lamemoria della antiqua liberta
tal&efin; ch&efin; la piu sicura uia &e/; spengnierl&efin;&sep; &o/;
habitarui&:-; [vi]
De principatibus noui&s2;&sep; qui armi&s2; propijs &et;
&et; uirtut&efin; aquirunur&:-; [1]
&nmin;On&s2;i marauigli alchuno&sep; Se nel par
lar&efin; che io faro de principati altu
cto nuoui &et; di princip&efin; &et; di stato io du
rro grandi&ss;imi exempli: [2] &per;che chaminan
do gli huomini sempr&fin; perle uie battut&efin; da
altri &et; procedendo nelle actioni loro conl&efin;
imitationi&sep; ne si potendo le ui&efin; daltri altu
tto tener&efin; ne alla uirtu di quegli che tu
imiti aggiungniere debb&efin; uno homo pruden
t&efin; entrare semp&re; &per;uie battut&efin; da huomini grandi: &et; quegli che sono stati excellen&tissimi;
imitar&efin; accio ch&efin; sella sua uirtu nonui ar
riua&sep; almeno ne renda qualch&efin; odor&efin; [3] &et; far&efin; com&efin; gli arcieri prudenti&sep; aquali pa
rendo elluogo doue desengniano ferir&efin; trop-
po lontano: &et; conoscendo fino ad quanto ua
la uirtu delloro archo pongono lamira a&ss;ai
piu alta che illuogo destinato non &per; aggiu
gnier&efin; conla loro freccia atanta alteza
ma &per; poter&efin; conlo aiuto di si alta mira
&per;uenir&efin; al disengno loro&segno; [4] Dico adunqu&efin;
che ne principati tutti nuoui&sep; doue sia
uno nuouo princip&efin; si truoua admante
nergli piu &o/; meno difficulta&sep; sicondo c&he; piu
&o/; meno &e/; uirtuoso colui che gli aquista [5] Et &per;che questo &e/; uenuto di diuentar&efin; di
priuato princip&efin;. presuppo≠ &o/; uirtu &o/;
fortuna&sep; pare che luna &o/; laltra diquest&efin;
dua cos&efin; mitighino inpart&efin; molte difficul
ta n&on; dimancho colui c&he; &e/; stato meno in
su la fortuna si &e/; mantenuto piu [6] genera anchora facilita e&ss;er&efin; el princip&efin; constretto
per non hauer&efin; altristati uenire &per;sonalm&en;t&efin; ad
habitarui&sep; [7] ma &per; uenir&efin; aquegli che &per;
propia uirtu &et; non &per; fortuna sono diu&en;
tati di privati principi, dcho che glipiu
excellenti Sono Mois&fin; Cyro Romulo,
Theseo &et; simili, [8] Et bench&efin; dimois&efin; non &s2;i
debba ragionar&efin; &s2;endo suto uno mero exe
cutor&efin; delle cos&efin; ch&efin; gli erano ordinat&efin;
dadio. Tamen debbe &essere; admirato solum
&per; quella gratia che lo faceua dengno di
parla&re; condio. [9] Ma &con;siderato Cyro &et; lialtri
ch&efin; hanno acquistato &o/; fondati rengni gli
trouerret&efin; tutti mirabili: &et; se siconsiderr&an;no
le actioni &et; ordini loro particulari parr&an;no
non discrepanti da quegli di Mois&efin; ch&efin;
hebb&efin; si grand&efin; preceptor&efin; [10] &et; examin&an;
do le actioni &et; uita loro non si ued&efin; ch&efin; quegli.
Quelli haue&ss;i altro dalla fortuna che la occa-
&s2;ione&sep; laqual&efin; dect&efin; loro materia apoter&efin; in
trodurui dentro quella forma che parse loro:
et sanza quella occasion&efin; la uirtu dello ani
mo loro si sarebb&efin; spenta &et; sanza quella
uirtu la occasion&efin; sarebb&efin; uenuta in uano&sep; [11]
&segno;Era adunqu&efin; nece&ss;ario &aacc; Moys&efin; trouar&efin;
el populo disrael in Egypto &s2;tiauo &et; oppre&ss;o
dalli egyptij&sep; accio che quegli per uscir&efin; di
seruitu si dispone&ss;ino aseguirlo&segno; [12] Conueniua
che Romulo non cape&ss;i in Alba&sep; fu&ss;i&segno;
&s2;tato exposto al nascier&efin; auoler&efin; che diuen
ta&ss;i R&efin; di Roma &et; fondator&efin; di
quella patria.&segno; [13] Bisognaua che Cyro tro
ua&ss;i e Persi mal contenti dello Imperio de
Medi: &et; e Medi molli &et; effeminati
perla lunga pac&efin;.&segno; [14] Non poteua Theseo
dimostrar&efin; la &s2;ua uirtu &s2;e non troua
gli Atheniesi di&s2;persi&sep; [15] Queste occasione per
tanto feciono questi huomini felici: et la
excellent&efin; uirtu loro fe quella occasion&efin;
e&ss;er&efin; conosciuta donde la loro presentia n&efin;
fu nobilitata et diuento felici&ss;ima&segno; [16] Quelli
equali &per; uie uirtuos&efin; simili acostoro diuentono
Principi. Aquistano el principato con difficulta
ma con facilita lo mantengano &et; le difficul
ta che gli hanno nello aquistar&efin; el princi
pato&sep; naschano impart&efin; da nuoui ordini &et;
modi che sono forzati introdur&re; &per; fondar&efin;
lo stato loro &et; la loro sicurta. [17] Et debbesi
considerar&efin; come &e/2; non &e/; co&s2;a piu difficil&efin;
atrattar&efin;&sep; n&eacc; piu dura adriuscir&efin;&sep; ne piu
pericolo&s2;a amanegiar&efin; che farsi capo di
introdursi nuoui ordini [18] perche lo introducto
r&efin; ha &per; nimico tutti quegli che degli ordi
ni uechi fanno ben&efin;: &et; ha tiepidi d&efin;
fensori tutti quelli che delli ordini nuoui fa-
rebbano be≠&sep; laqual&efin; tepidita nascie ∥t&efin; &per;
paura delli aduersarij che h&an;no le legi&efin; dal c&an;to
loro: part&efin; dalla incredulita degli h&omini; equali
non credano inuerita le cos&efin; nuou&efin;&sep; se non n&efin;
ueghano nata una ferma xpe&rientia;: [19] Donde na-
scie che qualunqu&efin; uolonta quelli c&he; sono nimi
ci hanno occasion&efin; di a&ss;altar&efin;&sep; lo fanno par
tigionament&efin;: et quelli altri difendano tiepida-
mente ∈&modo; insie&me; con loro &s2;ipericlita. [20] &et; neces
&s2;ario &per; tanto uolendo discorrer&efin; ben&efin; questa
∥te xamina&re;&sep; Se questi innouatori stanno &per;
loro medesimi &o/; se dependano da altri&sep; cio&efin;
&s2;e &per; condurr&efin; lopra loro bisogna che ⪯ghino&sep; &o/;
uero po&ss;ono forza&re;. [21] Nel primo caso&sep; Sempr&efin;
capitano mal&efin; &et; non conducono cosa alchuna.
Ma &quando; dependano dalloro propij &et; po&ss;ono
forza&re;&sep; alhora &e/;, che radeuolt&efin; &per;iclitano. Di&qui;
naque che tutti Epropheti armati uinsono &et; gli
disarmati rouinorno: [22] &per;ch&efin; olt&re; alle cos&efin; dett&efin; la
natura delli populi &e/2; uaria&re;: &et; &e/2; facile a&per;sua-
dere loro una cosa: ma &e/; difficile fermargli in
quella &per;suasio≠: &et; pero conuiene &essere; ordinato
in modo che quando non ordinano n&on; credano
piu si po&ss;a far&efin; loro crede&re; &per;forza. [23] Moys&efin;
Cyro. Theseo &et; Romulo non hebbono potuto
far&efin; obseruar&efin; loro lungament&efin; le loro constitu
tion&efin; &s2;e fu&ss;ino stati disarmati&sep; Come ne &nostri;
tempi interuenn&efin; afra Hieronymo Sauonerola
ilquale ruino ne sua ordini nuoui, come la mol
titudin&efin; comincio ad non credergli: &et; lui non
haueua &modo; ad tene&re; fermi quelli che haueua
no creduto&sep; ne ad far&efin; creder&efin; ediscredenti: [24] pero
questi tali hanno nel condursi grand&efin; difficulta
&et; tutti eloro pericoli sono fra uia: &et; conuien&efin;
che con la uirtu glisuperino: [25] ma superati ch&efin;
gli hanno &et; che cominciano ad e&ss;er&efin; inue-
neration&efin;, hauendo spenti quegli che di sua
qualita gli haueuano inuidia. rimangano po
tenti&sep; sicuri&sep; honorati&sep; &et; felici &//;[26] Ad &s2;i alti
exempli io uoglio agiugnier&efin; uno exemplo
minor&efin;&sep; ma bene hara qualch&efin; proportion&efin;
con quegli &et; uoglio mi basti &per; tutti glialtri
&s2;imili: Et questo &e/; Hieron&efin; Syracusano. [27] Costui di priuato di uento Principe di Sira
cusa: ne anchora lui conobbe altro dalla for-
tuna che la occasion&efin;: perche sendo e Sira-
cusani oppre&ss;i. lo ele&ss;ono per loro Capitano, donde merito di &essere; fatto loro princip&efin;. [28] Et
fu di tanta uirtu etiam impriuata fortu-
na&sep; che chi ne scriue dic&efin;. &Quod; nihil illi dee-
rat ad regnand&um; pr&ae;ter regn&um;.&%; [29] Costui sp&en;-
se la militia uechia ordino della nuoua: lascio le amiciti&efin; antich&efin; prese dell&efin; nuou&efin;
: &et; com&efin; hebb&efin; amiciti&efin; &et; soldati ch&efin; fu&ss;ino
sua&sep; pot&efin; in su tale fondamento &ae;difica&re; ogni edi
fitio&sep; tanto che duro a&ss;ai fatica in aquistar&efin;
&et; poca in mantener&efin;.&%; [vii]
De Principatibu&s2; noui&s2; qui alieni&s2; armi&s2; &et;
fortuna aquiruntur&segno; [1]
&cmin;Oloro equali solament&efin; per fortuna di
uentano priuati principi, compoca difficulta diu&en;
tono&sep; ma con a&ss;ai si mantengano &et; non hanno
alchuna difficulta fra uia: perche ui uolano: ma
tutte le difficulta naschono quando esono posti [2] &et;
questi tali sono &quando; &e/; conce&ss;o ad alchuno uno sta
to per danari &o/; &per; gratia. di chi lo conced&efin;&sep; com&efin;
interuenn&efin; amolti in Grecia nelle cipta di Ionia
&et; di Ellesponto&sep; doue furono fatti &signori; da Dario
accio le tene&ss;ino per sua sicurta &et; gloria&sep; com&efin;
erano fatti quelli imperatori che di priuati per
corruption&efin; de Soldati perueniuano allo Imperio. [3]
Questi stanno semplicemement&efin; in sulla uolon-
ta &et; fortuna di chi lo ha conce&ss;o loro, ch&efin;
sono dua cos&efin; uolubili&ss;im&efin;&sep; &et; in istabili &et;
non sanno ne po&ss;ano tene&re; quello grado: non
sanno &per; ch&efin;&sep; &s2;e non &e/; homo di grande inge-
gno &et; uirtu&sep; non &e/; ragioneuol&efin; che sendo ui
xuto sempre in priuata fortuna sappia Com&an;-
dar&efin;: non po&ss;ono perch&efin; non hanno forze ch&efin;
gli po&ss;ino e&ss;ere amich&efin; &et; fedel&efin;: [4] Dipoi gli
stati che uenghano subito come tutt&efin; laltr&efin;
cos&efin; della natura che naschono &et; creschono &et;
creschono presto non po&ss;ano hauer&efin; le barbe &et;
correspondenti&efin; loro in modo che ilprimo tempo
aduerso non le spengha: se gia quelli tali ch&efin;
com&efin; &e/; detto&sep; &s2;i derepent&efin; &s2;ono diuentati pr∈-
cipi, non sono di tanta uirtu che quello ch&efin;
la fortuna ha me&ss;o loro inmano &et; sappi
no subito prepararsi aconseruarlo &et; quelli fonda-
menti ch&efin; gli altri hanno fatti hauanti che di
uentino principi gli faccino poi&%; [5] Lo uoglio cir
ca aluno &et; laltro di questi modi detti circha il di
uentar&efin; Principe per uirtu &o/; per fortuna addur&re;
dua exempli stati nedi della memoria &nostra;: Et
questi sono. fran&cesco; sforza&sep; &et; Cesar&efin; Borgia [6]
Fran&cesco; &per;gli debiti mezi &et; con una sua gram
uirtu di priuato diuento Duca dimilano: Et quello ch&efin; con mill&efin; affanni haueua aquistato
compoca fatica tenn&efin; [7] dallaltra part&efin; Cesar&efin;
borgia daluulgo Duca Valentino acquisto lo sta-
to con la fortuna del padre &et; con quella lo
perd&efin;&sep; non obstant&efin; che per lui siusa&ss;i ogni
opera &et; face&ss;insi tutt&efin; quelle oper&efin; che per
uno prudent&efin; &et; uirtuoso homo si doueuano fa
r&efin; per metter&efin; le barbe sua in quelli stati ch&efin;
larm&efin; &per; fortuna di altri gli haueua conce&ss;i: [8]
&per;ch&efin; Come di sopra si di&ss;&efin;, chi non fa e >
efondamenti prima, gli potrebb&efin; con una gran-
de uirtu fare poi, Anchora che si faccino con-
disagio dello architettor&efin; &et; pericolo dello edi
fitio. [9] Se adunque si considerranno tutti epro
gre&ss;i del duca si uedra lui hauersi fatti gran
di fondamenti alla futura potentia liquali
non iudico su&per;fruo discorrer&efin; &per;che io non sa
prei quali precepti mi dare migliori auno Prin-
cip&efin; nuouo&sep; che lo exemplo delle actioni di
costui: &et; se gli ordini sua non gli profittorno,
non fu sua colpa&sep; ma di una extraordinaria
&et; extrema malingnita di fortuna. [10] Haueua
Alexandro .VI. nel uolere fare grande il duca
suo figliuolo molte difficulta presente &et; futu&re;, [11] Prima &et; non uedeua di poterlo fa&re; Signor&efin;
di alchuno stato che non fu&ss;i &s2;tato di chiesa Et uolgendo&s2;i ator&re; quello della chiesa&sep; sapeua c&he;
il Duca di Milano &et; uinitiani non gliene consen
tirebbono: Perche Faenza &et; Rimino erano di
gia sotto la prote&ct;ione de Venitiani, [12] uedeua
oltre aquesto, larme di Italia &et; quelle in spe
tie diche si fu&ss;i potuto seruire &essere; nelle mani di
coloro che doueuano teme&re; la grandeza del Pa
pa: Et pero non sene poteua fida&re;. Sendo tutt&efin;
nelli orsini &et; Colomnesi &et; loro Complici [13] Era
dunque nece&ss;ario si turba&ss;ino quelli ordini: &et;
disordinar&efin; gli stati de Italia per potersi insigno
rir&efin; sicurament&efin; di part&efin; di quelli: [14] ilche gli fu
facil&efin;: perche truouo Euenitiani che mo&ss;i da
altre cagioni &s2;i erano uoluti adfare ripa&ss;ar&efin;
efranzesi in italia: Ilche non solament&efin; non con-
tradi&ss;&efin;, ma lo fe piu facil&efin; con la resolution&efin;
delmarititrimonio antico del Re Luigi. [15] Pa&ss;o
dunque il R&efin; in Italia con aiuto de Venetianj,
&et; consenso di Alexandro. Ne prima fu ∈ Mi&lano;
che il papa dallui hebbe gente perla impresa
di Romagna. laquale gli fu aconsentita
perla reputazione del re. [16] aquistata adunqu&efin;&segno;
il Duca la Romagna &et; sbattuto Colonnesi
uolendo mantenere quella, &et; procede&re; piu a-
uanti&sep; lo impediua dua cos&efin;, Luna le arm&efin;
sua, che non gli pareuano fedel&efin;: laltra la
uolonta di francia. cioe che larme orsin&efin;
delle quali si era ualuto gli mancha&ss;ino sotto
&et; non solamente glimpedi&ss;ino lo aquistar&efin;,
ma gli toglie&ss;ino lo aquistato: &et; che il re an
chora non li face&ss;i il simile. [17] Delli Orsini ne
hebbe uno riscontro quando uno doppo la ex
pugnation&efin; difranza asalto bolongna. che
gli uidde andare freddi in quello a&ss;alto &et;
circha il Re conobb&efin; lo animo suo quando
preso el Ducato durbino a&ss;alto la toschana,
dalla quale impresa il Re lo fece desiste&re; [18]
Onde il Duca delibero di non dependere piu dall&efin;
arme &et; fortuna daltri &et; la prima cosa indeboli
le parte Orsine &et; Colomnese in Roma: per
che tutti gli aderenti loro, che fu&ss;ino gentili ho
mini, segli guadangniano&sep; faccendoli suoi genti
li homini &et; dando loro grande prouisioni &et;
honorgli sicondo le loro qualita di condotte &et;
di gouerni in modo che impochi mesi negli ani-
mi loro laffectione della part&efin; &s2;i &s2;pense &et; tutta si uolse nel Duca. [19] Doppo questo aspett&o\; la occa-
sione di spengniere ecapi orsini hauendo dispersi
quelli di casa colonna. laquale gli uenne ben&efin;,
&et; lui la uso meglio: [20] perche adueduto&s2;i gli or-
&s2;ini tardi che la grandeza del Duca &et; della
chiesa era la loro rouina fecono una dieta al-
la magion&efin; nel perugino dalla quale naqu&efin;
la ribellion&efin; di urbino, gli tumulti di Romagna
&et; infiniti periculi del Duca equali tutti supero
con laiuto delli franzesi [21] &et; ritornatali la
reputation&efin;&sep; ne si fidando di francia ne d&efin;
altre forz&efin; exter≠, per non le hauere acimen
tar&efin;, si uols&efin; alli inganni, et seppe tanto
di&ss;imular&efin; lanimo suo, che li Orsini medi
ant&efin; il Signo&re; Paulo: &s2;i riconciliorno seco
con il qual&efin; ilduca non mancho dogni ra
gion&efin; di offitio per a&ss;icurarlo, dandoli di
nari&sep; uest&efin; &et; Caualli, tanto che la simpli
cita loro gli condu&ss;e a&ss;inigaglia nelle sua
man&efin;. [22] Spenti adunque questi capi, &et;
ridotti li partigiani loro sua amici haueua
il Duca gittati a&ss;ai buoni fondamenti al
la potentia sua. hauendo tutta la Romagna
col Ducato di urbino&sep; parendoli maxime hauer
&s2;i aquistata amica la romangnia &et; guad&an;-
gnando&s2;i quelli populi &per;hauere cominciato agu
star&efin; ilbe≠ &essere; loro: [23] Et &per;c&he; questa part&efin; &e/;
degna di notitia &et; di &essere; da altri imitata non
la uoglio la&ss;ar&efin; indietro. [24] Presa che hebbe il
Duca la Romagna. &et; Trouandola suta Coman-
data di &signori; impotenti, li quali piu presto haueua-
no spogliati &eacc;&segno; loro subditi che correttoli et dato loro
materia di disunion&efin;, non dunion&efin;, tanto che quel-
la prouincia era piena di latrocinij, brighe &et;
dogni altra ragion&efin; di insolentia iudico fu&ss;i
nece&ss;ario ad uolerla ridur&re; pacifica, &et; ubbidien-
te albraccio regio&sep; dargli buono gouerno &et; &per;o
ui propos&efin; &Messer; Remirro de orcho, homo cru-
del&efin; &et; expedito: alqual&efin; dett&efin; pleni&ss;ima pote
sta, [25] Costui impoco tempo la ridu&ss;e pacifica &et;
unita con grandi&ss;ima reputation&efin;. [26] Dipoi iudico
il Duca non &essere; nece&ss;aria si exce&ss;iua autori-
ta&sep; perch&efin; dubitaua non diueni&ss;i odio&s2;a: &et;
prima ui pos&efin; uno iuditio ciuile coruno pre
sident&efin; excel&lentissimo;. Doue ogni cipta haueua
lo aduocato suo. [27] Et perch&efin; cognosceua lerigol
osita pa&ss;ate hauergli generato qualche odio
per purga&re; li animi di quelli populi &et; gua
dagniarseli in tutto, uole mostra&re; che se cru
delta alchuna era seguita, non era causata
dallui, ma dalla acerba natura del ministro: [28] &et; presa sopra aquesto occasion&efin;, lo fec&efin; &aacc;&segno;
cesena una mattina metter&efin; in dua pezi
in sulla piaza: con uno pezo di legno &et;
uno coltello sanguinoso &aacc; canto: La fe
rocita del qual&efin; spettaculo fec&efin; quegli po-
poli in uno tempo rimaner&efin; satisfatti &et;
stupidi. [29] Ma torniamo donde noi partimo. Dico che trouando&s2;i il Duca a&ss;ai potent&efin;
&et; in part&efin; a&ss;icurato de presenti periculi
per &essere; armato a&ss;uo modo &et; hauer&efin;
in buona parte spento quelle arme ch&efin;
uicin&efin; lo poteuano offende&re; gli restaua uo
lendo procede&re; collo aquisto el respe&ct;o del Re
di fran&cia; perche conosceua come dal R&efin; ilqual&efin;
tardi sera acorto dello error suo: non gli sarebb&efin;
sopportato [30] &et; comincio &per; questo acercha&re; di ami-
citi&efin; nuou&efin;&sep; &et; uacilla&re; con fran&cia; nella ue-
nuta ch&efin; li franzesi faceuano uerso el Re-
gno di Napoli contro alli Spagniuoli che a&ss;e-
diauano gaeta. Et lo animo suo era a&ss;ai
curarsi di loro il che gli sa&re; presto riuscito, S&efin;
Alexandro uiueua: [31] &et; questi furno egouerni sua
quanto all&efin; cos&efin; present&efin;: [32] Ma quanto all&efin;
futur&efin; lui haueua ad dubitar&efin; imprima ch&efin;
uno nuouo succe&ss;or&efin; alla chiesa nongli fu&ss;i
amico&sep; &et; cercha&ss;i torgli quello ch&efin; Alexan
dro li haueua dato: [33] diche penso a&ss;icurarsi in
quatro modi. Prima di spengnier&efin; tutti esan
gui di quelli Signori che lui haueua &s2;poglia
ti &per; Torr&efin; al futuro Pontefic&efin; quella
occasio≠, Sicondo di guadagniarsi tutti egen
tili homini di Roma, Come &e/; detto per po
ter&efin; con quelli tener&efin; il Papa infreno&sep; Ter-
tio ridurr&efin; il collegio piu suo che poteua, Quarto aquistar&efin; Tanto imperio auant&i2;
che il Papa mori&ss;i, ch&efin; pote&ss;i perse med&efin;
simo resiste&re; auno primo impeto &//; [34] Di que-
st&efin; quatro cos&efin; alla mort&efin; di alexandro n&efin;
haueua condott&efin; tr&efin;: La quarta haueua
quasi &per; condotta: &per;c&he; de &signori; spogliati n&efin;
amazo quanti ne pote agiugnier&efin;, &et; pochi&s2;
&s2;imi si saluorno: Egentili homini romani &s2;i
haueua guadagnati: &et; nel collegio ne haue
ua grandi&ss;ima part&efin;: &et; quanto al nuouo
aquisto haueua disegniato diuenta&re; &signore; di
toschana: &et; po&ss;edeua di gia perugia &et; piom
bino et di Pisa haueua presa la prote&ct;io≠ [35] &et;
com&efin; egli non haue&ss;i hauuto ad hauer&efin;
rispetto afran&cia;, che noglien&efin; haueua da hauer&efin;
piu, per e&ss;e&re; digia efranzesi spogliati del re&gno;
dalli Spagniuoli, diqualita che ciaschuno di loro
era nece&ss;itato compera&re; lamicitia sua, Egli sa
lutaua inpisa, [36] Doppo questo. Luccha &et; Siena
cedeua subito, parte &per; inuidia de fiorentini, ∥t&efin;
per paura: Efiorentini non haueuano rimedio: [37] il
che se gli fu&ss;i riuscito&sep; che gli riusciua lanno
medesimo che Alexandro&sep; mori. &s2;i aquistaua tante
forz&efin;, &et; Tanta reputation&efin;, che pers&fin; ste&ss;o &s2;i
&s2;arebb&efin; retto &et; non sare piu dependuto dalla for-
tuna &et; forz&efin; di altri ma dalla potentia &et; uirtu
&s2;ua [38] Ma Alexandro mori doppo cinque anni c&he;
egli haueua Cominciato atrarr&efin; fuora la spa
da: Lasciollo conlo stato di Romangnia sola-
ment&efin; a&ss;olidato con tutti li altri in aria in
fra dua potenti&ss;imi exerciti inimici: &et; malato
ad mort&efin;: [39] &et; era nel Duca tanta ferocita &et;
Tanta uirtu, &et; si ben&efin; Conosceua com&efin;
li homini si hanno agoverna&re; &o/; perder&efin;
&et; Tanto erano ualidi efondamenti ch&efin;
in &s2;i poco tempo si haueua fatti, che &s2;e
non haue&ss;i hauuto quelli exerciti ado&ss;o
&et; lui fu&ss;i &s2;tato &s2;ano: harebbe retto ad-
ogni difficulta [40] &et; che efondamenti sua fu&ss;i-
no buoni, Si uidd&efin; che la romangnia lo
aspetto piu duno mes&efin;. in Roma anchora
che mezo uiuo stett&efin; sicuro: Ebench&efin; &cancellatura;baglio-
ni, Vitelli, &et; Orsini. Veni&ss;ino in Ro
ma non hebbono seguito contro di lui, pot&efin;
far&efin; &s2;e non chi euoll&efin; papa, almeno ch&efin;
non fu&ss;i chi egli non uoleua. [41] Ma se nel
la mort&efin; di Alexandro fu&ss; stato sano&//;
ogni cosa gli era facil&efin;: &et; lui mi di&ss;&efin;
negli di che fu creato Iulio .ij. che haueua
pensato accio che pote&ss;i nascie&re; morendo
el padr&efin; &et; ad tutto haueua trouato remedio:
excepto che egli non penso mai in sulla mort&efin;
&s2;ua di star&efin; anchora lui per morir&efin;, [42] Racholte io adunque tutt&efin; le a&ct;ioni del Ducha, n&on;
non saprei riprenderlo, anzi mi pare come io
ho fatto di preporlo imitabil&efin; atutti coloro ch&efin;
per fortuna &et; conll&efin; arme di altri &s2;ono asce-
&s2;i allo Imperio perche lui hauendo lanimo
grand&efin; &et; la sua intention&efin; alta non &s2;i
poteua gouernar&efin; altrimenti: Et solo &s2;i oppos&efin;
alli sua disegni, Labreuita della uita del pat&re;
&et; la sua malattia [43] Chi adunque iudica nece&ss;ario
nel suo principato nuouo a&ss;icurarsi delli inimi-
ci, guadagniarsi delli amici, uincere &o/; per for
za &o/; &per; fraud&efin; farsi amar&efin; &et; temer&efin; da popu
li seguir&efin; &et; reuerir&efin; da soldati, Spengnier&efin;
quelli che ti po&ss;ono &o/; che ti debbono offender&efin;, in novar&efin;
in nouar&efin; con nuoui modi gli ordini an
tiqui e&ss;ere seruo &et; grato, mangniani
mo et liberal&efin;: Spengnie&re; lamicitia in
fedel&efin; crear&efin; della nuoua: mantener&efin;
lamiciti&efin; degli Re, &et; de principi, in
modo che ti habbino abenificar&efin; con&/:;
gratia &o/; offendere con respe&ct;o non puo
trouar&efin; epiu freschi exempli che le ac-
tioni di costui [44] &s2;olamente sipuo achusarlo
nella creation&efin; di Iulio pontefic&efin;, nella
qual&efin; il Ducha hebb&efin; mala ele&ct;ion&efin; [45]
perche com&efin; &e/; detto, fare uno papa ad .
suo modo, Poteua tener&efin; che uno non fu&s2;
si papa &et; non doueua mai consentir&efin;
al papato di quelli Cardinali che lui haue&s2;-
&s2;i offesi &o/; che diuenuti papa haue&ss;ino
ad hauer paura di lui: perch&efin; gli huomini
offendono &o/; per paura &o/; per odio: [46] Quelli c&he;
lui haueua offeso erano infra li altri &sancto;
Pietro aduinchula, Colonna, San giorgio. A-
schanio. Tutti li altri haueuano diuenuti
papi. ad temerlo, ecepto Rohano &et; gli sp&an;
gniuoli: Questi per congniuntion&efin; &et; obligo
Quello per potentia, hauendo coniunto&%;
seco el Rengno di francia. [47] Pe tanto el
duca in nanzi ad ogni co&s2;a doueua crear&efin;
Papa uno spangniuolo, &et; , non potendo do
ueua consentir&efin; &aacc; Rohano non asan Piero
aduincula. [48] Et chi crede che nelli personaggi
grandi ebenifitij nuoui faccino dimenticha&re;
le in iuri&efin; uechi&efin;, &s2;inganna. [49] erro adunqu&efin;
el Duca in questa ele&ct;ion&efin; &et; fu chagion&efin;
dellultima rouina sua&:-; [viii]
De is qui &per; &s2;cellera ad principat&um; Vener&efin;&segno; [1]
&m_prepar_per_miniatura;A &per;ch&efin; di priuato &s2;i diuenta princi
pe anchora in dua modi, ilc&he; n&on; &s2;i puo
al tutto alla fortuna &o/; alla uirtu atribui&re;
, non mi par&efin; da la&ss;arli indrieto, anchora
che delluno &s2;i po&ss;a piu diffusament&efin; ragio-
nar&efin;. doue si tratta&ss;i delle republich&efin;: [2] Que-
sti sono, Quando ho per qualch&efin; uia scelle
rata &et; nefanda si ascende alprincipato &o/;
&quando; uno priuato ciptadino con el fauor&efin; de
gli altri sua ciptadini diuenta principe del
la sua patria. [3] Et parlando del primo &modo;
si monsterra con dua exempli&sep; uno antico &et;
laltro moderno, Sanza entrar&efin; altrimenti ne
meriti di questa part&efin; perche io iudico ch&efin;
bastino adchi fu&ss;i nece&ss;itato imitargli. [4] Aga-
thcl&efin; &s1;iciliano, non solo di priuata, ma dim-
phima &et; abietta fortuna diuenn&efin; re di&s2;i-
racusa. [5] Costui nato di uno figliuolo tenn&efin;
sempre per igradi della sua eta uita scelle-
rata, non dimancho acompangno le sua
scelleratez&efin; con tanta uirtu di animo &et; di
corpo&sep; che uoltosi alla milizia&sep; perli gradi
di quella peruenn&efin; ad e&ss;er&efin; pretor&efin; di Sira
cusa&sep; [6] nel qual grado sendo constituito &et;
hauendo deliberato di uenir&efin; Princip&efin; &et;
tener&efin; con uiolentia &et; sanza obligo di
altri Quello che dacordo gliera suto con
ce&ss;o: &et; hauuto di questo suo disegno intel
ligentia c&on; amilcar&efin; Cartagines&efin;, Ilqual&efin;
conli exerciti militaua in Sicilia. Rau
no una mattina il populo &et; ilsenato di
Siracusa, Come se egli haue&ss;i hauuto ad
deliberar&efin; cos&efin; pertinenti alla republica: [7]
Et auno cenno ordinato fece dagli sua
soldati uccider&efin; tutti gli
Senatori: Et gli
piu richi del populo: equali morti occupo
&et; tenne il principato di quella Cipta san-
za alchuna contrauersia Ciuil&efin;.&//; [8] Et ben ch&efin;
dagli Carthaginesi fu&ss;i dua uolt&efin; rotto &et;
demum a&ss;ediato, non solo pote difender&efin;
la sua Cipta, ma lasciato part&efin; dell&efin; su&efin;
gent&efin; alla offesa dell&efin; obsidion&efin; conle alt&re;
a&ss;ali laffrica &et; in breue tempo libero Si
racusa dallo a&ss;edio: &et; condu&ss;&efin; Cartha
ginesi in extrema nece&ss;ita: &et; furono ne-
ce&ss;itati per accordarsi con quello e&ss;ere c&on;-
tenti della po&ss;e&ss;io≠ della Afflica: Et
a&sep; Aghathocl&efin; lasciar&efin; la sicilia. [9] Chi con-
&s2;idera&ss;i le a&ct;ioni &et; uita di costui, non ui
uedra cosa &o/; poch&efin;. lequali po&ss;a attribuir&efin;
alla fortuna, conciosa cosa, Co&me; disopra
&e/; ditto, non per fauor&efin; di alchuno, ma per
li gradi della militia&sep; equali con mill&efin; disa
gi &et; pericoli si haueua guadagniati in
nanzi per ueni&ss;i alprincipato. Et quello di
poi contanti partiti animosi &et; pericolosi&ss;imj
mantene&ss;i. [10] Non si puo anchora chiama&re;
uirtu&sep; amazar&efin; gli suoi ciptadini, tradir&efin;
gli amici, e&ss;er&efin; sanza fed&efin;, sanza piata,
sanza relligion&efin;: equali modi po&ss;ono far&efin;&/:;
acquistare imperio ma non gloria: [11] perch&efin;
se &s2;iconsidera&ss;i lauirtu di Agathocl&efin; nel
lo entrar&efin;, &et; nello uscir&efin; de pericoli &et;
la grandeza dello animo suo&sep; nel sopporta-
r&efin; &et; superar&efin; le cos&efin; aduers&efin;, non&s2;i ue-
de perch&efin; egli habba ad &essere; iudicato in-
ferior&efin; aqualunqu&efin; Excel&lentissimo; Capitano non dimancho la sua efferata crudelta
crudelta &et; in humanita con infinite sce
leratez&efin; non consentono che lui sia infra
gli excellenti&ss;imi uomini celebrato: [12] Non
&s2;i puo adunque attribuir&efin; alla fortuna &o/;
alla &sep; quello ch&efin; sanza luno &o/; laltro fu da
lui conseguito [13] Ne tempi &nostri; rengniant&efin;
Alexandro .VI. Liuerotto firmano sendo piu
anni in nanzi rimaso picholo sanza padr&efin;,
fu dauno suo zio materno, chiamato gio-
uanni fogliani alleuato: &et; ne primi tempi
della sua giouentu dato admilitare sopto&:/;
Paulo uitegli accio che ripieno di quella
disciplina perueni&ss;i aqualche grado ex&cellente;
di militia. [14] Morto di poi Paulo. milito sopto
uitellozo suo fratello &et; in breui&ss;imo tempo
per &essere; ingegnoso &et; della &per;sona &et; dello ani-
mo gagliardo diuento elprimo homo della-
sua militia: [15] ma parendogli cosa seruil&efin; lo
star&efin; con altri, penso con lo aiuto di alchu-
no Ciptadino firmano, alli quali erano piu
cara la seruitu che la liberta della loro pa
tria, &et; con il fauor&efin; uitellescho occupar&efin;
fermo. [16] Et scrips&efin; agiouanni Fogliani,
Come sendo stato piu tempo fuora di casa
, Voleua uenir&efin; auede&re; lui &et; la sua Cipta
&et; riconosce&re; inqualch&efin; part&efin; elsuo patrimonio Et perche non si era affaticato per altro ch&efin;
per acquistar&efin; honore accio ch&efin; li suoi cipta
dini uede&ss;ino come non haueua speso il tem-
po in uano, Voleua uenire honoreuol&efin; &et;
acompagniato da Cento cauagli di sua ami-
ci &et; seruidori: &et; pregaualo fu&ss;i contento, ordinar&efin; che da Firminiani fu&ss;i riceuuto
onoreuolment&efin;. Ilche non solament&efin; torna
ua util&efin; a&ss;e proprio ma allui, sendo suo&:/;
alumno. [17] Non mancho per tanto giouanni
di alchuno offitio debito, uerso elnipot&efin; Et , fattolo riceue&re; da firmiani honoratam&en;
t&efin;, si allogio nelle cas&efin; sue doue posato al
chuno giorno &et; atteso ad ordinar&efin; segr&e-;
tament&efin; quello che alla sua futura sciele
rateza era nece&ss;ario, fec&efin; uno conuito
solemni&ss;imo, Doue inuito giou offender&efin; si corroboro con nuoui ordini
ciuili &et; militari, in modo che in spatio di
uno anno che tenne el principato non so
lament&efin; lui era sicuro nella Cipta di&:/; Fermo&sep; ma era diuentato pauroso atuttj
esua uicini [21] &et; sarebb&efin; suta la sua expugna-
tio≠ difficil&efin;, come quella di Agathocl&efin;
s&efin; non si fu&ss;i lasciato ingannar&efin; da cesa&re;
dorgia Quando asomigliaua presegli Orsi
ni &et; uitelli, Doue preso anchora lui
∈ uno anno doppo il commi&ss;o parrici&d2;io
fu insie&me; con uitellozo ilqual&efin; haueua
hauuto maestro delle uirtu &et; delle scelera
tez&efin; su&efin; strangolato. [22] Potrebb&efin; alchuno dubi
tar&efin; donde nasce&ss;&efin; che Agathogl&efin; &et; al
chuno simil&efin;, doppo infiniti tradimenti &et; crudelta po&ss;a uiuere lungament&efin; nella
sua patria sicuro &et; difendersi dalli ini
mici externi &et; dalli suoi ciptadini, sanza
che gli sia mai conspirato contro: Concio
sia cosa che molti altri mediante la crudel
ta non habbino etiam ne tempi pacifici
potuto mantener&efin; lo stato, non che ne&:/;
tempi dubiosi di guerra, [23] Crede che que-
sto aduengha dalle crudelta male usat&efin;
&o/; bene usat&efin;, [24] Bene usate sipo&ss;ono chia
mare quell&efin;, se del mal&efin; &e/; lecito dir be
n&efin; che si fanno ad uno tratto perla nece&ss;i
ta di a&ss;icurarsi, &efin; dipoi nonuisi insist&efin;
dentro, ma si conuertono in piu utilita
de subditi ch&efin; si puo: [25] Mal&efin; usar&efin; sono quelle
lequali anchora che nel principio sieno poch&efin;
piu tosto coltempo creschano che lesispenghino: [26] Coloro che obseruono elprimo modo po&ss;ono
con dio &et; conli homini hauer&efin; allo stato loro
qualche rimedio. Come hebbe Agathocl&efin;: Que-
gli altri &e/; impo&ss;ibil&efin; simantenghino. [27] Ond&efin;
&e/; &d2;a notar&efin; che nel pigliare uno stato debb&efin;
lo occupato&re; dischorrer&efin; tutt&efin; quell&efin; offes&efin;
che glie nece&ss;ario far&efin; &et; tutte farl&efin; auno
tratto &per; nonle hauer&efin; arinouare ogni &d2;i
&et; potere nonle in nouan&d2;o a&ss;icurare li
homini &et; guadangnarseli con benificarli. [28]
Chi fa altrimenti per timidita &o/; per ma&l';
consiglio &e/; sempre nece&ss;itato tener&efin; il
coltello inmano&sep; ne mai puo fondarsi sopra
esua subditi&sep; n&on;si potendo &que;gli &per;le offes&efin;&segno;
econtinu&efin; in iuri&efin; mai a&ss;icurar&efin; di lui [29] per
che lui le in iuri&efin; sidebbono tutt&efin; far&efin; insie&me;, accio che a&ss;aporandosi meno, offendino meno
: Ebenefitij sidebbono far&efin; ad poco apoco, accio
si a&ss;aporino meglio: [30] Et debba sopratutto uno
princip&efin; uiuere in modo conli suoi subditi, ch&efin;
ueruno accedent&efin; &o/; di ben&efin; &o/; dimal&efin;, lo habbia
affar&efin; uariar&efin;: perche uenendo perli tempi
aduersi le nece&ss;ita, non se atempo al mal&efin;
&et; il bene che tu fai, nonti gioua: perch&efin;
&e/; iudicato forzato &et; non tene saputo grado
alcuno&:-;
[ix] De principatu ciuili. [1] mA uenendo altra part&efin;, Quando uno
priuato ciptadino non per scelerateza
&o/; altra intollerabil&efin; uiolentia, ma con ilfa-
uor&efin; delli altri sua ciptadini diuenta prin
cip&efin; della sua patria ilqual&efin; si puo chiama
r&efin; principato ciuil&efin;, ne aperuenirui &e/; nece&ss;a-
rio &o/; tutta uirtu &o/; tutta fortuna&sep; ma piu tosto
una astutia fortunata. Dico che si ascend&efin; a-
questo principato con ilfauor&efin; del populo &o/;
con ilfauor&efin; degrandi: [2] perch&efin; in ogni Cipta
si truoua Questi dua humori diuersi &et; nasci&efin;
da questo che ilpopulo desidera non e&ss;er&efin;, n&efin;
comandato, ne oppre&ss;o da grandi et li gran-
di desiderano comandar&efin; &et; oprimer&efin; elpopulo: et daquesti dua appetiti diuersi, nasce nell&efin;
cipta uno de tre effettj &o/; Principato &o/; liber
ta &o/; licentia&sep; [3] Elprincipato &e/; causato &o/; dal
populo &o/; da grandi secondo che luna &o/; laltra
diqueste part&efin; ne ha loccasion&efin;: perche ueden
do egrandi non poter&fin; resister&fin; al populo. Co
minciano auolta&re; la reputation&efin; ad uno di
loro&sep; &et; fannolo principe per poter&fin; sobto
lombra sua sfogar&efin; illoro appetito: ilpopulo
anchora uedendo non pote&re; resister&efin; agrandi
uolonta la reputation&efin; ad uno &et; lo fa prin
cip&efin; per e&ss;er&efin; con la sua autorita difeso, [4] Colui che uien&efin; alprincipato con lo aiuto d&efin;
grandi, si mantien&efin; con piu difficulta ch&efin;&:/;
quello che diuenta con lo aiuto del populo: perch&efin; si truoua princip&efin; con molti intorno
che gli paiono, e&ss;er&efin; sua equali: &et; per questo
non gli puo ne comandar&efin; ne manegiar&efin; ad
suo modo. [5] Ma colui che arriua al principa-
to con il fauo&re; principal&efin;, cioe popula&re; ui
si truoua solo &et; ha dintorno &o/; ne&ss;uno &o/;
pochi&ss;imj che non sieno parati ad ubidir&efin; [6]
Oltre adiquesto nonsi puo con honesta sati&s2;-
far&efin; agrandi sanza in iuria di altri ma si
bene al populo: perche quello del populo &e/; piu honesto fin&efin; che quello de grandi, uolendo
questi oprimer&efin; &et; quelli non &essere; oppre&ss;o. [7] Pr&efin;
terea del populo inimico non si puo mai uno
princip&efin; a&ss;icurare per e&ss;ere troppi: De gran-
di sipuo a&ss;icurar&efin; per e&ss;e&re; pochi. [8] Ilpeggio c&he;
po&ss;a aspettare uno princip&efin;, dal populo ini
mico &e/; lo e&ss;ere abandonato da lui. ma da
grandi inimici non solo debba teme&re; di &essere;
abandonato, ma che loro etiam gli uenghino
contro: perche in quelli e&ss;endo piu ueder&efin;,
&et; piu astutia, auanzano sempre tempo: &et;
cerchano gradi con chi sperano che uincha [9]
&E/; nece&ss;itato anchora el princip&efin; uiuer&efin;
sempr&efin; con quello medesimo populo: ma puo
far&efin; ben&efin; sanza quelli medesimi grandi,
potendo far&efin; &et; disfarn&efin; ogni di: &et; torr&efin; &et;
dar&efin; asua posta reputation&efin; loro. [10] Et per
chiarire meglio questa part&efin;. Dico com&efin;
egrandi si debbon considerar&efin; in dua modi
principalment&efin; &o/; si gouernono in modo
col proceder&efin; loro che si obligano in tutto
alla fortuna tua: &o/; no. [11] Quegli che si obli
gano &et; non sono rapaci si debbono honora
r&efin;, &et; amar&efin;: [12] Quelli che nonsi obligano si
hanno ad examina&re; in dua modi: &o/; &e'; f&an;no
questo &per; pusilaminita &et; difetto natural&efin;
danimo. Alhora tene debbi seruir&efin;: maxim&efin;
di quelli che sono di buono consiglio perch&efin;
nelle prosperita tene honori &et; non hai nell&efin;
aduersita ateme&re; di loro: [13] Ma quando en&on;si
obligano per arte &et; per cagio≠ ambitiosa
&e/; sengno che pensano piu a&ss;&efin; che at&efin; &efin; da
quelli si de elprincip&efin; guardar&efin; &et; temergli
Come se fu&ss;ino scoperti nimici perche sempr&efin;
nelle aduersita aiuteranno rouinarlo [14] Debba
per tanto uno che diuenta Principe mediant&efin;
elfauor&efin; del populo mantenerselo amico: il ch&efin;
gli fia facil&efin; non domandando lui se non di
non &essere; oppre&ss;o. [15] Ma uno c&he; contro aluoler&efin;
del populo diuenti principe con ilfauor&efin; d&efin;
grandi debba in nanzi ad ogni altra cosa, cer
char&efin; diguadangniarsi el populo: ilche gli fia
facil&efin;&sep; &quando; pigli la ≺ote&ct;ione sua: [16] Et perch&efin;
li homini&sep; Quando hanno bene dachi credono
hauer mal&efin; si obligano piu albeneficator&efin;
loro: diuenta el populo subito piu suo beniuolo,
che se si fu&ss;i condotto al principato congli
fauori sua: [17] &et; puo&ss;elo guadangniar&efin; elprin-
cipe in molti modi: dequali perche uariano si-
condo el subie&ct;o, non sene puo dare certa re
gula: &et; pero si la&ss;ano in drieto. [18] Concludero
solo, che auno princip&efin; &e/; nece&ss;ario haue&re;
il populo per amico &et; altrimenti non ha
nell&efin; aduersita remedio: [19] Nabid&efin; princip&efin;
delli &s2;pardani so&st;enn&efin; la obsidion&efin; di tutta
grecia &et; di uno exercito Romano uitto-
riosi&ss;imo: &et; difese contro alla patria sua
&et; il suo stato: &efin; gli basto solo soprauenendo
el pellegrino a&ss;icurarsi di pochi: &et; segli ha
ue&ss;i hauuto el populo inimico, questo nonli
bastaua [20] &et; non sia alchuno che repugni ad
questa mia oppinion&efin; con quello prouerbio
trito, Che chi fonda in sul populo fonda
in sul fango perche questo è uero, Quando
uno Ciptadino priuato ui fa su fondamento
&et; da&ss;i ad intender&efin; che il populo lo liberi
quando fu&ss;i oppre&ss;o dalli nimici &o/; dama-
gistrati: [21] inquesto caso si potrebb&efin; trouar&efin;
spe&ss;o ingannato, Come &a'; Roma &e'; Gra
chi, &et; affirenz&efin; Me&ss;er giorgio schali, [22]
Ma e&ss;endo uno Princip&efin; ch&efin; ui fondi
su ch&efin; po&ss;a comandar&efin;, se fia huomo
di quor&efin;, ne si sbigottischa nelle aduersita
&et; non manchi nell&efin; altr&efin; preparation&efin;
&et; tengha con lo animo &et; ordini suoi ani
mato, luniuersal&efin;, mai si trouerra ingannato
da lui: &et; gli parra hauer&efin; fatti li suo fon
damenti buoni. [23] Sogliono questi principi peri
clitar&efin; Quando sono &per; salir&efin; dallo ordin&efin;
ciuil&efin; allo ab&s2;oluto: [24] perch&efin; questi principi
&o/; comandano &per; loro medesimi &o/; &per; mezo delli
Magistrati&sep; nello ultimo caso &e'; piu debol&efin;
&et; piu pericolo&s2;o lo stato loro: perch&efin; gli
stanno altutto conla uolonta di quelli cip-
tadini &che; amagistrati sono proposti: equali
maxim&efin; ne Tempi aduersi gli po&ss;ono tor&re;
con facilita grand&efin;, lo stato &o/; con aban-
donarlo &o/; con fargli contro: [25] &et; ilprinci
p&efin; non &e/; adtempo ne pericoli apigliar&efin;
la autorita absoluta perch&efin; eciptadini &et; subditi
&et; subditi che sogliono hauere comandamen
ti da magistrati non sono in quelli frangenti
per ubidir&efin; asuoi: [26] &et; hara sempre ne tempi
dubbij penuria di chi lui sipo&ss;a fidar&efin; per-
che simile princip&efin; non puo fondarsi sopra
Quello ch&efin; uede ne tempi quieti, Quando &e/;
ciptadini hanno bisongno dello stato &per;ch&efin; al
hora ogniun corre, ogniun promett&efin; &et; ciaschu-
no uuol&efin; morir&efin; &per; lui, Quando la morte &e/;
dischosto: Ma ne tempi aduersi quando lostato
ha bisongno. ha-
bbino bisogno dello stato &et; di lui &efin; semp&re;
di poi gli saranno fedeli &:-; &:-; &:-; eja
[x] Quomodo omnium principatium uires perpen
di debeant &:-; [1] &cmin;Onuiene haue&re; nello examina&re; lequa-
lita di questi principati unaltra con-
sideratione cioe se uno princip&efin; ha tanto sta-
to che po&ss;a bisogniando perse medesimo reggier-
si &o/; uero se ha sempr&efin; nece&ss;ita della defensio
ne daltri. [2] Et per chiarir&efin; meglio questa part&efin;:
Dico com&efin; io iudico coloro potersi reggier&efin; per
se medesimi che po&ss;ono &o/; &per; abondantia di
homini &o/; di danari mettere insieme uno exer-
cito iusto &et; far&efin; una giornata conqualun&que;
lo uien&efin; ad a&ss;altar&efin; [3] &et; cosi iudico coloro ha-
uere sempr&efin; nece&ss;ita di altri c&he; non po&ss;ano
Comparir&efin; contro al nimico in Campagnia
ma sono nece&ss;itati rifugirsi dentro all&efin; mura
&et; guarda&re; quell&efin;: [4] Nel primo si &e/; discorso
&et; &per;lo aduenir&efin; ne direno quello ne occorr&efin;
[5]
, Nel sicondo caso non si puo dir&efin; altro sal
uo ch&efin; confortar&efin; tali principi adfortifica&re;
&et; munir&efin; la terra propia &et; del paese non
tener&efin; alchuno conto: [6] &et; qualunque hara
ben&efin; fortificata la suo terra: &et; circha alli
altri gouerni con subditi si sara maneggiato
Come disopra &e/; ditto &et; disotto si dira. Sara
sempre con gran respetto a&ss;altato: perche li
homini sono nimici delle impres&efin;, doue si ue-
ggha difficulta ne si puo uedere facilita a&ss;al-
tando uno che habbia la suo terra ghagliar-
da &et; non sia odiato dal populo [7] la Cip-
ta della magna sono liberi&ss;im&efin;: hanno po
co condato: &et; obedischano allo Imperator&efin;
Quando le uogliano: &et; non temano ne quello
ne alchuno altro potent&efin; che le habbino in
intorno [8] perche le sono in modo affortificat&efin; cij
che ciaschuno pensa la expungnation&efin; di eps&efin;, douere &essere; Tediosa &et; difficil&efin; perche tutte h&an;no
fo&ss;i &et; mura conuenienti hanno artiglieria
assufficientia, tengono sempr&efin; nelle canou&efin;
public&efin;, daber&efin; &et; da mangiar&efin;. &et; da ar
dire per uno anno [9] &et; oltre aquesto per pote-
re tener&efin; la pleb&efin; pasciuta &et; sanza perdi
ta del publico hanno semp&re; in comune dipote&re;
per uno anno dare da lauorar&efin; loro, inquelli
exercitij che sieno el neruo &et; lauita di quella
Cipta, &et; dell&efin; industri&efin; delle quali la pleb&efin;
si pascha. Tenghano anchora gli exercitij c&he;
sieno el neruo &et; la uilla di quella cipta, &et;
delle industri&efin; delle quali la pleb&efin; si si pasqua
cha. Tengano anchora gli exercitij militari
in reputation&efin; &et; sopra questo hanno ordini da
mant&efin;nergli. [10] Vno Principe adunqu&efin; ch&efin;
habbia una cipta cosi ordinata &et; nonsi facci
odiare non puo &essere; a&ss;altato &et; se pur&efin;
fu&ss;i chi lo a&ss;alta&ss;i sene partire conuer
gongna: perche le cos&efin; del mondo sono si
uari&efin; che glie impo&ss;ibil&efin; ch&efin; uno po&ss;a
conli exerciti star&efin; uno anno ocioso ad cam
pegiarlo. [11] Et chi replica&ss;i se il populo hara
le sua po&ss;e&ss;ioni fuora, &et; ueghale arder&efin;
nonci hara patientia: &et; illungo a&ss;edio &et;
la carita propia gli fara sdimenticare lo
amor&efin; del princip&efin;. Rispondo che uno princip&efin; prudente &et; animoso superera sem
pr&efin; tutt&efin; quell&efin; dificulta, dando agli sub-
diti hora speranza chel male non fia lun
gho hora con iltimor&efin; della crudelta del
nimico hora a&ss;icurandosi condestreza di
quegli che gli pare&ss;ino troppo arditi [12] ad
questo elnimico debba ardere &et; rouina&re;
el paes&efin; nella sua sua giunta &et; nelli tempi, &quando; eijj
glianimi degli huomini sono anchora caldi
&et; uolonterosi alla difesa: Et pero tanto&%;
meno el principe debba dubita&re;: perche doppo
qualche giorno che glianimi sono raffreddi,
sono di gia fatti edamni sono riceuuti emali,
non ui &e/; piu remedio [13] &et; alhora siuengono
tanto piu ad unir&efin; con illoro princip&efin; par&en;
do che lui habbia con loro obligo, sendo loro
ars&efin; le cas&efin;, rouinat&efin; le po&ss;e&ss;ioni perla
difesa sua &et; lanatura delli huomini &e/; cosi
di obligarsi perli benefitii che si fanno co&me;
per quelli ch&efin; siriceuano, [14] Onde se si consi
derra bene tutto non fia difficile ad uno
Principe prudent&efin; tenere prima &et; poi fer
mi gli animi de sua ciptadini nella obsi
dion&efin;, Quando nonui manchi ne dauiue&re;
ne da difendersi&:-;
[xi] De principatibu&s2; Ecclesiastici&s2;&:-;
[1] &rmin;Estaci solament&efin; alpresent&efin; adragionar&efin;
de principati Ecclesiastici circha qua-
li tutte le difficulta sono innanzi che si po
&ss;egghino &per;che sacquistano &o/; per uirtu &o/;
per fortuna, &et; sanza luna &o/; laltra siman
tengano perche sono substentati dalli ordi-
ni antiquati nella religion&efin; quali sono sta-
ti tanto potenti &et; di qualita che tengono
eloro principi instato inqualunque modo
si procedino &et; uiuino [2] costoro, Costoro soli
hanno stati &et; nongli difendano: hanno subditi &et; non li gouernano: [3] &et; gli stati
&per; &essere; indifesi, non sono loro tolti: &et; gli sub
diti &per; non &essere; gouernati, non sene curano,
ne pensano, ne po&ss;ano alienarsi da loro [4]
solo dunque questi principati sono sicuri
&et; felici ma e&ss;endo quelli retti da Ca
gion&efin; superiori, alle quali mente humana
non agiugnie, lasciero il parlarn&efin; perch&efin;
e&ss;endo exaltati &et; mantenuti da Dio
sarebb&efin; officio di homo presumptuoso &et;
temerario discorrern&efin; [5] non dimancho se al
chuno mi ricercha&ss;i donde nascha ch&efin;
la chiesa nel temporal&efin; sia uenuta ad tan-
ta grandeza, concio sia cosa, che da &papa;
Alexandro indrieto, epotentati Italiani,
non solo Quelli che si chiamano epoten
tati ma ogni baron&efin; &et; signor&efin;, bench&efin;
minimo, Quanto altemporal&efin; lha existi
mata poco: &et; hora uno Re di francia
ne teme &et; lo ha po&ss;uto cauar&efin; di italia
&et; rouinar&efin; uinitiani. Laqual cosa ancho
ra che sia nota nonmi pare superfluo ri
durla alla memoria in buona part&efin;. [6] Auanti
che charlo Re &pmed; di francia pa&ss;a&ss;i ∈ Italia
era questa prouincia sapto lo Imperio del
&papa; Vinitiani. Re di napoli. Duca di mi-
lano &et; fiorentini. [7] Questi potentati haue
uano ad haue&re; dua cure principali, Lu
na che uno forestieri non entra&ss;i in italia
conle arme. Laltra che ueruno di loro occu
pa&ss;i piu stato: [8] Quegli achi si haueua piu
cura erano. Papa &et; uinitiani &et; atene&re;
indietro uinitiani bisongniaua la union&efin;
di tutti li altri, come fu nella difesa di
ferrara: Et attenere ba&ss;o il papa si ser
uiuono de baroni di Roma: Liquali
sendo diuisi indue fa&ct;ioni, Orsini &et; Colom-
nesi, &s2;empre ui era cagione di scandolo
infra loro &et; stando conle arme in mano
in sulli ochi al pontefic&efin; Teneuano il
pontificato debol&efin; &et; infermo: [9] &et; bench&efin;
surge&ss;i qualche uolta alchuno
papa animoso come fu Sixto, tamen la
fortuna &o/; ilsapere non lo pot&efin; mai diso
bligare daquest&efin; incommodita, [10] &et; la bre-
uita della uita loro, ne era cagione &per;che
in dieci anni che raguagliato uno papa
uiue&ss;i, affatica poteua aba&ss;a&re; una &de;ll&efin;
factioni, &et; se uerbigratia uno haueua qua-
si c&he; spento Colomnesi surgeua unaltro
inimico &aacc;gli orsini che gli faceua risurge&re;
Et li orsini non erano atempo ad spengnie&re; [11]
Questo faceua che le forz&efin; temporali del
papa erano poco stimat&efin; in Italio. [12] Surs&efin;
dipoi alexandro .uj. ilquale tutti eponte
fici che sono mai stati monstro quanto
uno papa, &et; col danaio &et; conla forza
&s2;i poteua preualer&efin; &et; fec&efin; con lo instru-
mento del Duca ualentino &et; con la pa&ss;ata
de franzesi in Italia, tutte quelle cos&efin;
c&he; io discorro di sopra nella&ct;io≠ del Duca [13]
&et; bench&efin; lantenzio≠ sua fu&ss;i non far&efin; gr&an;
de la chiesa, ma il duca, non dimancho cio
che fec&efin; torno ad grandeza della chiesa la
quale doppo la sua mort&efin;, &s2;pento il Duca,
fu hered&efin; dell&efin; sua fatich&efin;. [14] Venn&efin; dipoi
papa iulio, &et; trouo la chiesa grand&efin; hauen
do tutta la Romangnia &et; e&ss;endo spenti
ebaroni di Roma: &et; &per;le battitu&re; di Alexan-
dro annullate tutte quell&efin; fationi &et; trouo
anchora lauia &et; ilmodo dello acumular di
nari: non mai piu usitato da Alexandro in
dietro. [15] Lequali cose Iulio non solum seguito
, ma acrebb&efin;, &et; penso aguadangniarsi bolon-
gna &et; spengnie&re; uiniziani &et; achacciar&efin; franzesi di Italia &et; tutte queste impres&efin;
gli riuscirno &et; contanta sua piu laud&efin;, &Quan;to
lui fece ongni cosa &per; adcrescier&efin; la chiesa
&et; non alchuno priuato [16] mantenne anchora
le parte orsin&efin; &et; colomnes&efin; come le trouo
cioe in quelli termini [17] &et; benche infra loro
fu&ss;i qualche capo daffare alteration&efin;, tam&en;
dua cose glha tenuti fermi, luna la grandeza
della chiesa che glisbigottisce laltra ilnon
hauer&efin; loro Cardinali iquali sono origin&efin;
delli tumulti in tra loro ne mai staranno
quiet&efin; qualun&que; uolta queste parte habbino
Ca&rdinali;: &per;c&he; questi nutriscono in Roma &et; fuo-
ri le part&efin;: &et; quelli baroni sono forzati ad
difenderl&efin; &et; cosi dalla ambitio≠ de prela-
ti naschano le discordi&efin; &et; gli tumulti: intra
baroni. [18] Ha trouato adun&que; la &Sanctita; di Papa. Le-
on&efin; questo pontificato potenti&ss;imo: ilquale si
spera se quegli fecono grand&efin; con le arm&efin;
questo con la bonta &et; infinite sua uirtu lo
fara potenti&ss;imo &et; uenerando&:-;
[xii] Quot sunt genera militi&efin; &et; demercenarijs
militibus&:-; [1] hAuendo discorso particularment&efin; tutt&efin;
le qualita di quelli principi lequali
nel principio proposi di ragiona&re; &et; conside
rato inqualche parti le cagioni del bene &et;
del mal&efin; &essere; loro &et; monstro emodi conli
quali molti hanno cercho di acquistargli &et;
tenergli, mi resta hora adiscorrer&efin; general
ment&efin; le offes&efin; &et; difes&efin; che inciaschuno &de;
prenominati po&ss;ono achader&efin;. [2] Noi habbia-
mo detto disopra, Come auno princip&efin; &e/;
nece&ss;ario haue&re; gli sua fondamenti buoni
altrimenti conuien&efin; di nece&ss;ita che roui-
ni. [3] E principali fondamenti che habbi
no tutti li stati, Cosi nuoui come uechi
&et; mixti sono le buon&efin; leggie &et; le buo
ne arm&efin;: Et perche non puo e&ss;e&re; buo&ne2;
legie doue non sono buo≠ ar&me;, &et; dou&efin;
sono buone legge conuien&efin; sieno buon&efin; ar
m&efin; Io lascero indietro el ragiona&re; dell&efin;
leggi&efin; &et; parlero delle arm&efin;. [4] Dico adun&que;
che le arm&efin; con le quali uno princip&efin; difen-
d&efin; el &s2;uo stato &o/; le suo propi&efin; &et; le sono
mercennari&efin; &o/; auxiliari&efin; &o/; m mixt&efin;: [5] Le
mercennari&efin;, auxiliari&efin; sono in util&efin; &et;
pericolos&efin; &et; se uno tiene lo stato suo fon-
dato in su larm&efin; mercennari&efin; non stara mai
fermo ne sicuro, &per;che le sono disunit&efin;, ambi
tios&efin;, sanza disciplina, infedel&efin;, gagliard&efin;
infra gliamici, infra nimici uil&efin;, non timo-
re di dio, non fe conli homini, &et; tanto si
differisci&efin; la rouina, Quanto si differisc&efin;
lo a&ss;alto, &et; nella pace se spogliato dalloro
nella guerra dagli inimici [6] la cagion&efin; dique
sto &e/; che non hanno altro amor&efin;, n&efin;
ne altra cagion&efin; che gli tengha in Campo
che umpo distipendio ilquale non &e/; suffitien-
t&efin; ad fare che uogliono morir&efin; perte [7] Voglio-
no bene &essere; tua soldati mentre che tu non fai
guerra, ma come la guerra uiene &o/; fugirsi
&o/; andarsen&efin;: [8] Laqual cosa douerrei dura&re;
poca fatica ad persuader&efin; perche hora la
rouina di Italia non &e/; causata da altro
che per e&ss;ersi &per; spatio di molti anni riposa-
ta tutta insulle armi mercennari&efin; [9] lequali
feciano gia &per; alchuno qualche progre&ss;o &et;
pareuano gagliard&efin; infra loro, ma come u&en;n&efin;
ilforestiero le mostrorono Quello che elle erano
: ond&efin; che &a/; Carlo r&efin; difrancia fu lecito:
pigliar&efin; la italia col ge&ss;o, &et; chi diceua
che nerono cagion&efin; &e/; peccati nostri, diceua
iluero ma non erano gia quegli che crede&,;
uano, ma questi che io ho narrati: &et;
et perche glierano peccati di principi,
anchora ne hanno patito le pen&efin;. [10] Io uoglio
dimostrar&efin; meglio la infelicita diqueste arm&efin;
&et; Capitani mercennarii &o/; esono huomini ex
cellenti &o/; no, Se sono nonten&efin; puoi fidar&efin;
che sempre aspireranno alla grandeza propia
&o/; conlo opprimer&efin; te, che gli se patron&efin; &o/;
conlo oprimer&efin; altri fuora della tua inten
tion&efin;, ma se il Capitano non &e/; uirtudioso,
tirouina perlo ordinario: [11] Et se sirisponde&ss;i c&he;
qualun&que; hara le arme inmano fara questo
&o/; mercennario &o/; no. Replicherrei com&efin;
larme hanno ad e&ss;e&re; operat&efin; &o/; dauno prin-
cip&efin; &o/; da una republica. El princip&efin; debb&efin;
andar&efin; lui inpersona &et; fare lui loffitio &de;l
Capitano. La Repubblica ha admandar&efin;
esua ciptadini &et; quando ne manda uno ch&efin;
non sia ualente homo debba cambiarlo &et;
quando &s2;ia tenerlo con le leggi che non pa&s2;<;>&s2;i elsegno, [12] &et; per experientia siued&efin; alli
principi soli &et; Republiche armat&efin; far&efin;
progre&ss;i grandi&ss;imi &et; alle arm&efin; mercennari&efin;
non fare mai se non damno &et; con piu diffi
culta uien&efin; alla obedientia di uno suo cip-
tadino una Republica: armata di arm&efin;
propi&efin;, che una armata di arm&efin; extern&efin;. [13] Stettono Roma &et; sparta armat&efin; molti se-
culi &et; liber&efin;: Suizeri sono armati&ss;imi &et;
liberi&ss;imi. [14] Delle arme mercennari&efin; antich&efin;
sono in exempli&s2; Carthaginesi liquali furno
per e&ss;er&efin; oppresi daloro prima guerra con
iromani, anchora che li cartaginesi haue&s2;-
&s2;ino &per; Ciptadinj Loro propij Ciptadini. [15] Phi
lippo macedon&efin;, fu fatto da Thebani doppo
la mort&efin; di Epaminuda loro Capitano aqua-
li doppo la uittoria tols&efin; la liberta. [16] Mi
lanesi morto el Duca Philippo, soldorno
francescho sforza contro auinitiani ilqual&efin;
superato gli inimici &a'; Carauaggio &s2;i conuin
s&efin; con loro per oprimer&efin; milanesi sua pa-
troni. [17] Sforza suo padr&efin; e&ss;endo soldato
della Regina giouanna di Napoli lalascio
in untratto disarmata. Onde lei &per; non per
der&efin; el Rengno fu constretta gittarsi in
grembo al Re di Aragona. [18] Et se efioren
tini hanno perlo adrieto accresciuto loimpe-
rio loro con quest&efin; arm&efin;: &et; gli loro Capi
tani non sene sono fatti principi ma sene
sono hanno difesi. Rispondono che efiorentini in
questo caso sono suti fauoriti dalla sort&efin;
: perch&efin; de Capitani uirtuosi, dequali pote
uano temer&efin; alchuni non hanno uinto:
alchuni hanno hanno uinto opposition&efin;:
alchuni altri hanno uoluto lambition&efin;
loro altrou&efin;. [19] Quello che non uins&efin; fu giouanni
aucuti delquale non uincendo nonsi pot&efin;
ua conoscier&efin; la fed&efin;: ma ogniuno confe&s2;-
&s2;era che uincendo stauano fiorentini asua
discretion&efin;. [20] Sforzo hebb&efin; sempr&efin; ebracceschi
contrarij che guardauano luno laltro [21] fran
cescho uolse la &s2;ua ambition&efin; in lombar
dia Baccio contro alla chiesa &et; il ren-
gno di Napoli, [22] ma uengniamo aquello ch&efin;
&e/; seguito poco tempo fa. Fecono efioren-
tini poco fa paulo uitelli loro capitano
homo prudenti&ss;imo &et; che di priuata
fortuna haueua presa grandi&ss;ima repu
tation&efin;. Se costui expungnaua pisa, ueru
no fia che nieghi com&efin; &aacc; fiorentini con-
ueniua star&efin; seco perche se fu&ss;i diuen-
tato soldato de loro nimici non haueua
no remedio: &efin; se fiorentini loteneuano
haueuano ad obedir&efin;. [23] Et euinitiani se si
considerra eprogre&ss;i loro si uedra quegli
hauer&efin; sicurament&efin; &et; gloriosament&efin;
operato mentr&efin; ch&efin; feciono la guerra lo
ro proppij, che fu auanti che si uolge&ss;i-
no con le impres&efin; loro interra Doue con
gentili huomini, &et; conla pleb&efin; armata
operorno uirtuosi&ss;imament&efin; ma com&efin;
cominciorno acombattere interra lascior
no questa uirtu &et; seguirno ecostumi dell&efin;
guerr&efin; di italia [24] &et; nel principio dello
augumento loro interra per nonui hauer&efin;
molto stato et per e&ss;er&efin; ingrande repu
tation&efin; non haueuono atemer&efin; molto
degli loro ciptadini